Cadalora, avanti a tutto gas

Cadalora, avanti a tutto gas Moto, l'italiano racconta l'ultima vittoria e le sue speranze Cadalora, avanti a tutto gas «Ma la Honda è meno veloce dell'Aprilia» SINGAPORE. Sul volo QF9 della Qantas, la linea aerea australiana, che porta da Sydney a Kuala Lumpur passando per Singapore, Luca Cadalora tossisce ancora, dimostrando di non avere smaltito l'influenza che ha contratto in Giappone, ma non si sottrae alle domande e rivive volentieri i momenti più importanti delle prime due gare del Mondiale di motociclismo: «In Giappone ero troppo forte scherza - in realtà avevo fatto le scelte giuste sia nella taratura delle sospensioni che a livello di gomme. E non è stato un problema partire indietro nella griglia perché, con i riferimenti che avevo, sapevo esattamente che, quando alla prima staccata gli altri incominciavano a frenare, c'era ancora spazio per tenere aperto il gas». Oramai è tradizione che il modenese parta con due vittorie nelle prime gare. L'anno scorso, però, ad Eastern Creek l'avversario più pericoloso fu il tedesco Bradi con il quale Luca giocò come il gatto col topo, seguendolo per tutta la gara e passandolo solo all'ultimo giro. «Speravo di correre in maniera più solitaria, non ero sicuro del mio rendimento lungo tutto l'arco dei 28 giri. All'inizio ho attaccato a fondo per prendere quanto più margine possibile, anche perché dai box mi hanno segnalato che Bradi era attardato. Ad un certo punto mi sono voltato ed ho trovato dietro a me Cardus. Andava forte lo spagnolo, nonostante un intervento alla spalla solo 12 giorni prima della gara». In più, a parità di moto, l'incognita del rendimento delle gomme: Michelin per Luca, Dunlop per Cardus. «Quello delle gomme non è stato un problema, non c'erano grosse differenze. Io avevo una gomma anteriore davvero buona che permetteva di impostare le traiettorie senza rischi». Stessa tattica quindi con Cardus? «In realtà quest'anno ho sofferto davvero per problemi fisici: dopo tutti gli antibiotici che il dottor Costa mi ha fatto prendere, a metà gara ho cominciato ad accusare disturbi di stomaco, soprattutto quando ero sdraiato sul serbatoio, in rettilineo. Ho dovuto prendermi una pausa per rilassarmi e sentirmi meglio ed ho pensato che ripetere la staccata dell'anno scorso poteva essere la soluzione migliore. Ma i miei avversari ormai l'avranno capito e l'anno prossimo preparerò una tattica diversa». Luca Cadalora con questa moto sembra davvero imbattibile: «La nuova moto va bene, il telaio è stabile e la sospensione posteriore riesce a dare un'ottima aderenza in uscita di curva. Ma c'è molto da lavorare sul motore perché, nonostante la buona accelerazione, in velocità di punta non va ancora come vorrei. Non è competitivo come quello delle Apriìia, che viaggiano davvero forte». Nel futuro di Cadalora, però, c'è la classe 500. A questo pro¬ posito Luca ha potuto osservare l'esordio di Beattie, terzo ieri sulla moto ufficiale lasciata libera dall'infortunato Gardner. «Beattie è stato bravo, ma l'anno scorso aveva corso per tutta la stagione con una moto di pari potenza, per cui non è vero che fosse proprio un esordiente. Piuttosto non mi è sembrato giusto affidargli la moto di Gardner solo perché questi era infortunato. Dicono bisognava farlo per contratto, ma immagino il morale di Wayne quando ha saputo che la sua moto l'avrebbe guidata un altro». Dopo otto ore di viaggio è tempo di scendere e proseguire con un altro volo per la Schah Alam, dove domenica si correrà il prossimo Gran Premio; «Da un mese sono in giro per il mondo, quasi quasi rientro in Italia - scherza Cadalora - faccio un salto a Modena e poi ritorno qui a correre». E, probabilmente, a vincere. Marco Nicolini In Australia superati due seri ostacoli: lo spagnolo Cardus e il mal di stomaco per gli antibiotici presi prima del via Dopo il successo in Giappone Cadalora ha (atto il bis in Australia: nella classe 250 non ha avversari