Gigliola: «Ecco i veri assassini»

Gigliola: «Ecco i veri assassini» A quattro mesi dalla condanna definitiva, l'ex gallerista di Cairo fa altri nomi Gigliola: «Ecco i veri assassini» Nuova confessione, si riapre il delitto Brin SAVONA. «Chiamate il giudice, voglio raccontargli chi ha ucciso Cesare Brin». A quattro mesi dalla condanna definitiva per l'omicidio dell'ex amante, Gigliola Guerinoni fornisce una nuova verità. E dev'esser stata convincente, se il magistrato savonese ha deciso di riaprire un giallo che anche la Cassazione aveva ormai mandato in archivio, punendo la Guerinoni con 26 anni e mezzo di carcere e il suo ex convivente, Ettore Gerì, a quindici per omicidio e occultamento di cadavere. L'ultimo capitolo di questa storia infinita che è diventata l'omicidio del farmacista di Cairo, è stato scritto in una cella del carcere della Giudecca, a Venezia, dove la Guerinoni è rinchiusa da dicembre. Non si sa se l'ex gallerista ha rivelato la nuova «verità» ai suoi difensori di fiducia, Alfredo Biondi e Roberto Bellogi, o al magistrato di sorveglianza, oppure ad altri responsabili del carcere della Giudecca, che ne avrebbero informato la procura della Repubblica di Savona. Ma poco importa, quel che conta sono gli interpreti e i ruoli di questo nuovo capitolo. Innanzitutto quello di Gigliola. Semplice testimone del delitto oppure coinvolta nell'omicidio dell'ex amante, seppure in modo diverso da quello disegnato dai giudici nei due processi? Non serve certo a svelare il mistero questo telegramma che la Guerinoni ha trasmesso dal carcere: «Il mio dolore è vissuto con serenità. L'ostentare felicità nella colpa è tremendo. Nella sua sapienza infinita, Dio ne darà presto resurrezione». Qualcuno, anzi, l'aveva letto come una confessione dell'assassinio di Cesare Brin e un desiderio di espiazione di un delitto di cui aveva sempre rifiutato la responsabilità. Anche dopo la sentenza della Cassazione. Ai carabinieri di Bologna cui, lo scorso 28 dicembre, Gigliola Guerinoni si era costituita dicendo: «Sono innocente, ma la giustizia mi vuole in car- cere». Ora quelle parole assumono un diverso significato, aprono nuovi scenari. Gigliola ha deciso di pagare il proprio conto con la giustizia. Ma per quale parte? Quella di favoreggiamento nei confronti dell'omicida, oppure di partecipante all'occultamento del cadavere di Brin? Di sicuro, nell'ultimo colloquio con il magistrato, la Guerinoni ha indicato anche l'identità degli assassini, abbandonando però la pista dei due fantomatici trafficanti di droga che aveva strenuamente difeso durante i processi. L'apertura di una nuova in¬ chiesta sull'omicidio di Cesare Brin lascia aperte soltanto due ipotesi: Gigliola Guerinoni ha fornito una versione del delitto, nuova di zecca e attendibile anche se necessita di riscontri; o nello scenario già tracciato dalle sentenze di condanna, ha indicato nuovi presunti responsabili. Le certezze riassunte nelle due sentenze di condanna per l'ex gallerista raccontano che Cesare Brin è stato ucciso nella casa di Gigliola Guerinoni, in via I Portici, a Cairo Montenotte, poco prima della mezzanotte del 13 agosto. Nella camera dove la vittima venne colpita al capo forse con un bastone, a quell'ora, c'erano soltanto la donna e il suo ex convivente, Ettore Gerì. La versione secondo cui Cesare Brin sarebbe stato percosso a morte dai due trafficanti di droga e trascinato fuori dall'abitazione della Guerinoni, ancora vivo, infatti, non giustifica la riapertura di una nuova inchiesta. Il codice prevede la riapertura del processo soltanto davanti a fatti del tutto estranei ai precedenti dibattimenti, e questa tesi è già stata prospettata. Inutilmente. La riapertura dell'inchiesta, quindi, è giustificata soltanto dalla partecipazione al delitto da parte di altre persone, oltre a Gigliola Guerinoni e Ettore Geli. Quindi si profilerebbe un altro scenario dell'assassinio. Il movente del delitto, secondo l'accusa, sono la gelosia e contrasti economici fra Cesare Brin e la coppia omicida, soprattutto dopo che l'ex presidente della Cairese calcio aveva deciso di ritornare con la moglie, Enrica Colombo. In questo contesto, sembra difficile collocare altre persone. Però, qualcuno potrebbe essersi inserito, per chiudere per sempre la bocca alla vittima, nel timore che rivelasse, dopo il violento diverbio e l'abbandono della Guerinoni, verità ben più scomode di un amore finito. Brano Balbo Gigliola Guerinoni

Luoghi citati: Bologna, Cairo, Cairo Montenotte, Savona, Venezia