Rourke sfidato a duello sul ring

Rourke sfidato a duello sul ring Da un conte italiano, «lo voglio punire perché fa lo sbruffone con la sua ex fidanzata» Rourke sfidato a duello sul ring La lite è scoppiata durante la festa per i cento anni di «Vogue» Il nobile: l'attore non mi fa paura, io ho combattuto tante volte NEW YORK. Un conte italiano lancia il guanto di sfida a Mickey Rourke: è pronto a fargli pagare sul ring, in un regolare incontro di pugilato, l'atteggiamento da sbruffone esibito nei confronti della bellissima ex-fidanzata, l'attrice Carré Otis, al recente party per i cento anni di Vogue. Roffredo Gaetani, un nobile romano trapiantato da anni a New York («per me il titolo non conta, per gli americani sì») fa sul serio: «Rourke - dice - è un bullo che merita una lezione; sono pronto anche ad allenarmi per due mesi ed a fare il match a Miami, la città in cui Mickey è abilitato a combattere». Le cronache rosa narrano (e Gaetani, per parte sua, conferma) che alla festa per il centenario di Vogue il conte sia intervenuto in difesa dell'attrice, ripetutamente infastidita dal protagonista di «9 settimane e mezzo». In quell'occasione, Rourke aveva trascinato Gaetani ad un tavolo per un braccio di ferro risolutivo: il faccia a faccia era stato interrotto dal servizio d'ordine, perché l'atmosfera stava pericolosamente surriscaldandosi. Da quella sera, Carré Otis è uscita spesso in compagnia del suo «salvatore». La cosa non è piaciuta a Rourke, che ha tentato di far allontanare i due da un ristorante dove stavano cenando. Ora Gaetani rilancia la sfida, fiducioso dell'esito: vanta infatti un passato da pugile, con circa 30 match combattuti. Anche per Rourke il ring non è un oggetto sconosciuto. Anzi. L'attore ha un passato da pugile dilettante, lo scorso agosto ha sfidato, sulla distanza di tre riprese Franck Tate, campione intercontinentale dei supermedi. Una sfida all'insegna del «non facciamoci male», con il vero campione disponibile a non affondare i colpi, ma soltanto «ad accarezzare» il divo. Quando Rourke si presentò a Tommy Torino, un esperto di una palestra di Miami e gli disse: «Voglio battermi, voglio conquistare un titolo», Tommy rispose: «Impossibile, a Miami c'è troppo traffico». E spiegò, all'allibito attore: «Ci vogliono più di due ore per fare arrivare un'ambulanza e ci vorrebbero più di nove settimane e mezzo per rimetterti a posto i connotati». Rourke non si diede per vinto e salì sul ring, mettendo in mostra colpi di una lentezza incredibile. Una recita, insomma. Quello che non farà il conte italiano. [r. cri.] Mickey Rourke (sopra) e di fianco l'attrice Carré Otis

Luoghi citati: Miami, New York, Torino