COSI' NASCE UNA SINISTRA DI GOVERNO di Gianni Vattimo
COSI' NASCE UNA SINISTRA DI GOVERNO COSI' NASCE UNA SINISTRA DI GOVERNO NON c'è niente di apocalittico, o di visceralmente legato a modelli di opposizione di altri tempi (le «parole dure in una lingua morta» che Martelli rimprovera a D'Alema) nelle tesi di (molti di) coloro che sconsigliano la sinistra dall'andare immediatamente a un governo con la de, magari presieduto da Craxi - come sembra sia nei voti di molti esponenti socialisti. Si può preferire quest'ultima soluzione per una quantità di buone ragioni; ma l'altra non può essere demonizzata come se fosse ispirata solo da nostalgie di tipo «rifondazionista» o, peggio, da spirito di vendetta nei confronti del craxismo. Il ragionamento può partire, prima ancora che dall'interesse della sinistra in generale, dall'esigenza di una credibile alternativa di governo. Questa esigenza è sentita anche da chi, in ultima analisi, non desidera affatto che la sinistra vada un giorno al potere; infatti anche chi - per scelte teoriche o per la difesa di legittimi interessi crede di dover favorire la permanenza al governo di un blocco moderato non può non desiderare che questo blocco venga sfidato, e dunque anche obbligato, a governare in modo corretto, da un avversario capace eventualmente di sostituirlo. La corruzione e il malgoverno di questi anni sono stati, per ammissione generale, legati alla mancanza di questa prospettiva anche solo come possibilità verosimile. Secondo passo: è difficile almeno per ora (ma forse non più per molto, se la sinistra continua nei suoi errori) - pensare che una possibile alternativa di governo possa non provenire da sinistra. Già oggi, un'eventuale sinistra unita (i partiti Gianni Vattimo CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
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