Cossiga entro aprile lascerò il Quirinale

Cossiga, entro aprile lascerò il Quirinale Occhetto sul Colle: gli ho detto di dimettersi Cossiga, entro aprile lascerò il Quirinale ROMA. Entro aprile, Francesco Cossiga lascerebbe il Quirinale. Lo ha detto a sorpresa in un'intervista rilasciata ieri al Grl: «Se mi accorgo che entro il 18 certamente non si può fare niente, potrei andarmene». E la data sarebbe la fine del mese. Il motivo? «Occorre una presidenza della Repubblica più forte perché rinnovata nelle sue radici rappresentative dalla freschezza del voto del nuovo Parlamento», ha spiegato Cossiga. E subito ha aggiunto: «Se è necessario che io sgombri il campo, lo faccio». E' bastato che il Presidente della Repubblica preannunciasse la possibilità delle sue dimissioni, che subito hanno ripreso fiato le voci su una possibile candidatura di Bettino Craxi al Quirinale. Voci fatte circolare, dopo l'incontro della mattina tra il Capo dello Stato e Gianfranco Fini, da ambienti dell'msi. Ma che pure rafforzano un'ipotesi mai smentita dagli stessi socialisti. A queste voci se ne aggiungono altre sull'assetto delle due maggiori cariche istituzionali: le più diffuse rimangono quelle di una conferma degli attuali presidenti, Spadolini al Senato e la lotti alla Camera. Ma ieri sera, nel gioco degli organigrammi che vede il nome di Spadolini «papabile» anche per il Quirinale o per Palazzo Chigi, ha preso forma pure l'ipotesi di una presidenza Andre otti al Senato e di un avvicendamento lotti-Napolitano alla Camera. Sul fronte della sinistra, dopo alcuni mesi di scontro tra il Quirinale e il pds, Occhetto, più volte oggetto di sferzanti giudizi da parte del Capo dello Stato, si è recato a colloquio da Cossiga. La convocazione del Presidente della Repubblica rischiava di mettere in imbarazzo il segretario del partito che pure ne aveva chiesto la sua messa in stato di accusa. Ma Occhetto ha sottolineato che nell'incontro, definito dal Quirinale «civilissimo», ha chiesto al Capo dello Stato di dimettersi dopo il 23 aprile. Cossiga, secondo Occhetto, ha «riconosciuto la legittimità e il valore istituzionale della mia posizione». Pier Luigi Battista A PAG. 6

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