«L'opposizione siamo noi»
«L'opposizione siamo noi» L'assemblea comunista all'Alfieri con oltre mille simpatizzanti «L'opposizione siamo noi» Rifondazione boccia i contatti socialisti-pds e dice no algovemissimo Nelpsi Borsano smentisce accordi con Salerno: «Resto indipendente, per ora» Nel foyer dell'Alfieri si vendono libri di politica, dentro le copie di Liberazione. La raccolta di fondi va così così: «Compagni, abbiamo messo insieme un milione. Non basta, il teatro ci costa 2 milioni e 800 mila» proclama al microfono Marco Rizzo. Riti del popolo comunista stipato nella grande platea. Mille torinesi, molti con i capelli bianchi, che hanno contribuito al successo elettorale di Rifondazione: «A Torino Dora siamo oltre il 10 per cento, in molti centri della cintura arriviamo al 13» annuncia con piglio ragionieristico Lucio Libertini. Orgoglio senza brindisi per il partito: «Si poteva fare di più, ci hanno spinto in basso le zone bianche, dove l'organizzativo si è bloccato per il congresso». Libertini fa autocritica: «Questa paralisi ci è costata cara, è un errore che non commetteremo in futuro». Come aumentare i consensi? Libertini, e prima di lui il neo deputato Gianni Dolino, indicano le strade: presidi nelle fabbriche e nelle istituzioni, grande attenzione alle categorie artigianali, all'ambiente, ai servizi (Torino ospiterà incontri sul piano regolatore e sul diritto alla casa). La proposta politica: ricerca dell'unità a sinistra per una grande forza di opposizione, partendo dal no a una legge elettorale «che premi la de» e al governissimo. Maria Grazia Sestero, capogruppo in Comune, traduce sul piano locale quest'ultimo concetto: «Parlando del dialogo con i socialisti, il segretario pds Chiamparino pone tra le priorità la realizzazione di un metrò sapientemente lottizzato e l'alta velocità, che si sta decidendo fuori delle istituzioni. Ma sono queste le priorità? Non sono i problemi della Fiat, la cementificazione proposta dal piano regolatore, la distruzione dei servizi sociali, la vergognosa condizione in cui vivono gh anziani?». La polemica con il pds? «Chi ha votato Rifondazione e Occhetto, non si è sbagliato. Voleva dirgli: quello è il tuo partito» propone il compagno Ballestrieri da Mirafiori. E Libertini: «E' il pds ad aver incorporato un elettorato sostanzialmente nostro». Applaude forte la gente, e sottolinea che la rincorsa al processo unitario non sarà facile. Di unità programmatica, ma tra Garofano e pds, parlano anche i socialisti radunati da Gian Mauro Borsano al Jolly Ambasciatori: «Potrebbe modificare positivamente gli equilibri in Italia e in Piemonte» dice il presidente del Torino. Chi attende toni duri verso la leadership torinese resta deluso. Borsano punta tutto su un movimento esterno al psi, che riunisca iscritti e indipendenti, insomma i 36 mila che lo hanno sostenuto. Solo quando questa forza avrà le gambe per camminare, l'ingegnere potrebbe chiedere l'ingresso nel partito e trattarne le condizioni. Smentita, almeno per ora, l'alleanza con Gabriele Salerno, una sola frecciata a La Ganga: «Dice che sono un ospite, ma i miei voti fanno parte del patrimonio del psi piemontese. Comunque, non è educato prendere il regalo dell'ospite e lasciarlo fuori della porta». Giampiero Pavido Festa per Rifondazione comunista dopo il positivo risultato elettorale conseguito in Piemonte Lucio Libertini (nella foto) circondato dai militanti del partito
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