Parsifal, incantesimo del «Venerdì Santo»

Parsifal, incantesimo del «Venerdì Santo» Il 17 si apre la Stagione Rai di Primavera Parsifal, incantesimo del «Venerdì Santo» Schneider dirigerà l'azione scenica Protagonista il tenore Norbert Orth TORINO. La Stagione Sinfonica di Primavera della Rai si apre venerdì 17 aprile con l'esecuzione in forma di concerto, inizio alle ore 18, del «Parsifal» di Richard Wagner. La congiuntura con la Pasqua e proprio con quel Venerdì Santo che trova nell'«Incantesimo» dell'ultimo atto la pagina più famosa dell'opera, ripropone quella corrispondenza con il calendario che è sempre stato un cemento fra musica e vita sociale; la Rai ha parlato di «Passione secondo Matteo» di Bach per il prossimo anno, e si può sperare che non siano dimenticate le Cantate, molto meno eseguite e monumentali, quindi più agili da ricevere, ma altrettanto collegate ai tempi dell'anno. Inoltre, c'è un altro motivo per considerare con il massimo interesse il ritorno del «Parsifal» all'Auditorium: Wagner è un territorio che non può essere lasciato agli organismi teatrali e trascurato in una stagione sinfonica, e proprio da parte di un'orchestra come quella della Rai di Torino che, per giudizio concorde, ha fondato la sua fisionomia su quel repertorio del secondo Ottocento, dei Brahms, Bruckner e Mahler, che hanno in Wagner un complemento o un presupposto. La direzione dell'opera è affidata alla bacchetta di Peter Schneider; nella parte del protagonista canta il tenore Nor¬ bert Orth, Kundry sarà Livia Budai, Amfortas il baritono Sodo Brinkmann, Gurnemanz il basso Victor von Halem, Klingsor il basso Hermann Becht; italiani cavalieri, scudieri del Graal e schiera di fanciulle fiori; il coro, che ha parte di massimo impegno, è istruito da Gerardo Bizzarro. Sulla strada di Wagner, Parsifal apparì la prima volta negli anni giovanili del «Tannhauser» e di «Lohengrin», poi al tempo del «Tristano» (doveva farsi vedere al capezzale dell'infelice, ma poi cambiò destinazione), e in fine nei tardi Anni Settanta, quando sembrava che Wagner avesse già detto tutto quello che aveva da dire; la partitura fu completata il 13 gennaio del 1882, la prima esecuzione andò in scena a Bayreuth il 29 luglio dello stesso anno, nel famoso teatro che doveva mantenerne l'esclusiva perpetua in omaggio all'alone mistico, di cosa arcana e sovraterrestre, che circondò l'opera, «azione scenica sacra», fin dall'inizio. Invece, la circolazione in tutti i teatri del mondo, lungi dallo snaturare «Parsifal», ne ha convalidato la sua essenza teatrale: come in tutto Wagner, analisi e rappresentazione di anime, toccando realtà che solo la sua musica ha saputo penetrare. Ig.p.)

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