I Cobas non hanno fermato i treni di Gian Carlo Fossi

I Cobas non hanno fermato i treni Ha viaggiato più di metà dei convogli, l'Ente non paga aumenti a chi sciopera I Cobas non hanno fermato i treni Ma minacciano agitazioni anche a Pasqua ROMA.Sconfitta parziale, ma significativa, dei Cobas dei macchinisti Fs. Lo sciopero, che avrebbe dovuto paralizzare il traffico ferroviario fra le 21 di sabato e le 21 di ieri, è fallito per più del 50%. L'Ente delle ferrovie è riuscito a far partire il 71% dei treni a lungo percorso, il 61% di quelli locali e il 40% di quelli merci con una media complessiva del 58%. Un record storico per le ferrovie, che al massimo nelle precedenti agitazioni avevano potuto garantire il 52% dei convogli a lungo percorso. Vinta la battaglia, ma non la guerra, i Cobas minacciano agitazioni anche per Pasqua. Ieri però hanno registrato una netta flessione: secondo l'Ente sono stati seguiti dal 40% dei macchinisti rispetto al 45,5% della precedente astensione, salvo punte particolari. Lo stesso Gallori, leader del Comu (il coordinamento dei comitati di base della categoria), ammette sostanzialmente lo scacco. Piuttosto teso, afferma: «Sindacalisti che lavorano per quattro, ingegneri volenterosi, personale raccogliticcio di altre categorie e qualche calo di adesione, dovuto alle intimidazioni aziendali, hanno fatto sì che l'immagine della circolazione dei treni risulti sfalsata rispetto alla partecipazione allo sciopero, che supera il 70% di media nazionale». Per chi era abituato a provocare black-out quasi totali è, in ogni caso, un colpo molto duro. Gallori insiste nel difendere la sua tesi, ma finisce per portare altra acqua al mulino dello staff dirigenziale delle ferrovie. «Il treno normalmente guidato da Gallori - precisa - è partito da Firenze per Bologna condotto dall'ing. Borgia e da un capo settore macchina, così come il suo pari grado di Bologna ha fatto la spola per Ancona. Il treno 907 proveniente da Pescara ha trovato addirittura a Roma la polizia che, su segnalazione del Comu, ha identificato i guidatori che non avevano i requisiti per condurre il convoglio. Questi fatti, insieme ai 10 macchinisti precettati in Sicilia, dimostrano l'e¬ strema debolezza dell'Ente e dei sindacati che, con dati ridicoli e falsi, cercano di presentare la protesta come un insuccesso». In realtà è vero che, questa volta, l'Ente non si è fatto scrupolo di impiegare tutte le risorse disponibili per limitare i disagi degli utenti. Genieri delle ferrovie, militari specializzati, ingegneri istruttori, capi del movimento nelle diverse zone, capi deposito, macchinisti aderenti ai sindacati confederali e autonomi, macchinisti in riposo o in ferie sono stati tutti chiamati a rapporto ed impiegati a tavoletta per contrastare la nuova sfida dei Cobas, ritenuta ancor più irritante di quelle del passato. E, dove le carenze si prevedevano più vistose, si è fatta applicare tempestivamente la precettazione nei confronti di macchinisti, cui erano affidati collegamenti essenziali. Si arriva così ad un bilancio complessivo dell'azione di protesta che, ovviamente, dà luogo ad una guerra di cifre. La media del 58% di treni in circolazione comunicata dall'Ente viene nettamente contestata dal Comu. Non meno del 70% dei treni, a suo avviso, sarebbe rimasto bloccato e più del 70% dei macchinisti avrebbe incrociato le braccia, con punte del 100% a Salerno e del 90% a Bolzano, Verona e Napoli. I «ribelli», perai- tro, non intendono mollare e minaciano altre azioni. Rispetteranno la tregua pasquale, prevista dal codice di autoregolamentazione da domani al 24 aprile? Oppure la violeranno clamorosamente, programmando a sorpresa un'astensione proprio in coincidenza della festività pasquale? Un loro rappresentante si è già sbilanciato in questo secondo senso. Le decisioni finali saranno prese fra oggi e domani, mentre l'Ente Ferrovie è già pronto per passare al contrattacco. Resta fermo, comunque, che non saranno pagati gli aumenti integrativi a chi sciopera. Gian Carlo Fossi Una veduta della stazione Centrale di Milano ieri mattina durante l'agitazione dei macchinisti aderenti ai Cobas

Persone citate: Borgia, Gallori