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Pinerolo, finisce la grande sete LAcea vuole raddoppiare la centrale e sfruttare le falde di montagna Pinerolo, finisce la grande sete Da Pinasca acqua potabile per l'intera zona Raddoppia la centrale di Pinasca, che porterà 400 litri di acqua al secondo ed energia elettrica all'Acea, l'azienda consortile di Pinerolo. «Il progetto costerà 4 miliardi - spiega l'ingegner Pier Giuseppe Daviero, presidente dell'Acea -; garantiremo acqua non inquinata per i prossimi cinquant'anni a tutto il Pinerolese». L'investimento verrà in parte finanziato dallo Stato, che ha stanziato circa 800 milioni a fondo perduto; per la cifra restante l'Acea provvedere con proprie risorse. «Due gli obiettivi che interessano i nostri Comuni - dice Franco Santiano, presidente del consorzio -: avere acqua di montagna andando a chiudere tutti quei pozzi che necessitano di controlli periodici e ottenere energia elettrica dall'Acea ad un prezzo più contenuto». Domani, intanto, in Regione verrà discussa la concessione per l'utilizzo delle acque del rio Moirano, che attraversano Pinerolo. Continua il presidente dell'Acea: «Si tratta di incanalare per alcuni chilometri le acque, ottenendo così una bonifica delle zone adiacenti al rio e di sfruttare questa fonte di energia per installare una nuova centralina idroelettrica». Interessata a questa soluzione anche una società privata, che venderebbe l'energia prodotta all'Enel. Molte sono però ancora le perplessità dei gruppi ambientalisti circa la copertura del corso d'acqua. Ha deciso invece di mettere in vendita al miglior offerente le proprie cinque centrali idroelettriche la società multinazionale Talco Val Chisone. «In un primo tempo avevamo anche esaminato questo acquisto - conclude Daviero -; non c'era stata una vera e propria offerta, ma le centrali erano state valutate intorno ai 4 miliardi. Una cifra troppo elevata, tenendo conto di numerosi lavori di manutenzione che queste realizzazioni, nate fra gli Anni 20 e 30, richiederebbero», [a. già.]