Cancro, ogni anno evitati mille casi di Ad. Prò.

Cancro, ogni anno evitati mille casi Basta una telefonata e si ottiene una visita gratuita di specialisti volontari Cancro, ogni anno evitati mille casi Bilancio dell'associazione per la prevenzione L'Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte, via Cavour 31, negli ultimi cinque anni ha erogato oltre 53 mila prestazioni sanitarie gratuite ed ha consentito di individuare circa 5 mila casi di lesioni benigne o pre-cancerose. Basta una telefonata e si ottiene la prenotazione di una visita nella città più vicina alla propria abitazione, il primo sabato disponibile. Il cittadino potrà contare su 30 clinici ospedalieri ed universitari; 94 addetti fra medici ed infermieri. Tutti volontari, dislocati in 11 città, 15 presidi, 38 ambulatori. Nella lotta contro i tumori, dicono gli esperti, «non si fa ancora abbastanza: spesso non ci sono fondi sufficienti; la burocrazia rallenta le assegnazioni di personale; le strutture ospedaliere sono inadeguate di fronte alla grande richiesta di prestazioni». Qualcuno ricorda come, alcuni anni fa, per avere un posto letto al San Giovanni antica Sede, un cittadino abbia dovuto scrivere al ministro Donat-Cattin. Alle carenze della sanità pubblica si cerca di rimediare con la buona volontà dei privati. Ma le varie associazioni (non coordinate tra loro) non bastano. Il loro altruismo non trova sempre una adeguata attenzione da parte degli amministratori pubblici. Così la promozione di un ampio programma di prevenzione dei tumori femminili è stata affidata ad una società milanese. Oppure la distribuzione di un fascicoletto stampato a cura della Faro, un'associazione che assiste gratis i malati terminali, è stata bloccata da una Usi cittadina che ha scelto di produrne uno tutto suo, a carico della collettività. «La nostra iniziativa di dedicare il sabato alla promozione spiega Giuseppe Maspoli, presi¬ dente dell'Associazione per la prevenzione e la cura dei tumori - è unica nel suo genere in Italia». Aggiunge il professor Leonardo Caldarola: «E' un efficace strumento di diagnosi tempestiva dei tumori per i settori a maggiore incidenza tumorale, quali utero, mammella, retto-colon, apparato urinario e organi genitali maschili, nasogola e laringe, apparato respiratorio, cavo orale e cute». Un programma vasto che però ha bisogno di disporre di fondi. «L'anno scorso abbiamo raccolto 855 milioni - dice il vicepresidente, Vito Damico -, tutti contributi di privati cittadini». Non sono sufficienti per sostenere i programmi. «Vorremmo estendere le visite preventive a molte altre persone - dice Maspoli - perché siamo convinti che il cancro va colpito con il maggior anticipo possibile, quando ancora non abbia dato segni clinici». [ad. prò.]

Persone citate: Cancro, Donat-cattin, Giuseppe Maspoli, Leonardo Caldarola, Maspoli, Vito Damico

Luoghi citati: Italia, Piemonte