Scoppia l'austerity verde

Scoppia l'austerity verdeIn picchiata gli ordini per macchine, mangimi e fertilizzanti Scoppia l'austerity v Redditi agricoli -11% in tre anni ROMA. Sono almeno quattro le ragioni per le quali la vendita dei fattori produttivi (mangimi, macchine, energia e fertilizzanti) non solo segna il passo ma spesso arretra. La più si - Snificativa riguarda la caduta ei redditi, con la conseguente riduzione della liquidità a cui fa riscontro una inadeguata disponibilità di credito agevolato. Una seconda è conseguente ad una più diffusa coscienza ambientale che conduce a contenere l'impiego di fertilizzanti, antiparassitari e diserbanti. La terza riguarda i condizionamenti produttivi dettati dalla nostra appartenenza alla Comunità europea (vale a dire le quote). Un quarto motivo è rappresentato dall'aumento dei prezzi degli stessi fattori produttivi e la conseguenza negativa che ha sul reddito agricolo, ma anche per la più elevata incidenza che assume in Italia rispetto ai prezzi dei prodotti, col risultato di abbassare in misura più elevata di quanto non avviene negli altri Paesi la redditività italiana. L'Eurostat nel triennio 1988-90 registra infatti una caduta del reddito dell' 11 per cento, per l'Italia, del 3 per cento, per la Gran Bretagna contro un aumento del 50 per cento per la Spagna, 42 per cento per l'Irlanda, 37 per cen- to per l'Olanda e un 17-20 per cento per Germania, Francia e Danimarca. A livello comunitario, il 1991 segna una caduta media di tutte le produzioni del 4,4 per cento e del 10 per cento per le produzioni zootecniche. I consumi intermedi (fattori produttivi) sono invece calati del 2 per cento. Il trend generale, fatto 100 anno 1988, vede crescere il livello dei salari a 244 per l'Italia, contro 131 per la Germania e 198 per la Francia. Per macchine, mangimi e fertilizzanti l'Italia sale a 167, a 151 la Francia mentre la Germania non registra alcuna variazione. Di fatto in Italia l'energia elettrica e il gasolio costano rispettivamente il 30 per cento e il 20 per cento in più della media europea. Il calo dell'impiego dei fattori produttivi trova conferma sui dati Ismea degli ultimi 4 anni. In valori correnti gli investimenti passano da 15.200 miliardi di lire a 16.290, ma in valori 1980 la spesa è ferma mentre il calo è più evidente per le macchine dove il numero delle unità acquistate da 166 mila scende a 134 mila. Calano le trattrici da 43 mila a 34 mila e le altre macchine da 123 mila a 100 mila con medie di meno 20 per cento e meno 30 per cento. Si può osservare che al minor ricorso alle macchine si spiega anche col rivolgersi all'usato e alla maggiore resistenza all'usura del nuovo. L'usato è cresciuto in corrispondenza del forte esodo agricolo. Chi lascia vende a prezzi vantaggiosi per chi compra prolungando i tempi della sostituzione delle altre macchine. Si tratta però di concorsi marginali che nulla tolgono alle ragioni di base e cioè alla riduzione di liquidità dovuta alla diminuzione del reddito. Questa situazione concorre a modificare le regole di gestione, costringe a prolungare i piani di ammortamento, fa ricorrere alle riparazioni in luogo della sostituzione come mezzo di difesa dei bilanci. E le negative ripercussioni avvertono i dati di Eurostat registrate dall'industria meccanica, ma anche chimica e mangimistica non potranno essere superate facilmente, perché non sarà facile il ritorno, e a breve termine, ad una redditività la cui caduta affonda le radici nel contenimento delle produzioni mentre in zootecnia conduce alla riduzione del bestiame in allevamento. Fortunato Tirelli I REDDITI DEI '12" EUROPA 12:115,5 INDICATORE DEL REDDITO AGRICOL0 1988 -1990 [media del 3 anni] CON 1980-82 = 100 132,8 SPAGNA LUSSEMBURGO DANIMARCA SfaÌA^ OL^^^ 117,2 JQJJ 141 '9 BÈlBi 102,2 IRLANDA k PORTOGALLO 124,3 96,8 GRECIA ITALIA I GRAN BRETAGNA

Persone citate: Tirelli I