Holland: il nazismo è dentro di noi di Fulvia Caprara

Holland: il nazismo è dentro di noi Incontro con la regista di «Europa Europa», il film scandalo che ha conquistato gli Usa Holland: il nazismo è dentro di noi E prepara un film prodotto da Coppola ROMA. «Troppo poco tedesco»; «artisticamente brutto, pornografico, stupido»; «non dà un'idea esatta degli ebrei»: è stato liquidato così, dalla stampa tedesca e dai membri della commissione incaricata di selezionare le candidate all'Oscar, il film-scandalo della regista polacca Agnieszka Holland «Europa Europa». L'episodio, clamoroso - visto che negli Usa l'estate scorsa il film ha ottenuto un enonne successo incassando 5 milioni di dollari ha lasciato l'amaro in bocca all'autrice, una polacca 42enne, dotata d'incrollabile determinazione e grande capacità di racconto. Non solo per immagini, ma anche attraverso le parole. «Europa Europa» ricostruisce la storia vera (tratta dal libro «Io ebreo, nazista per la pelle») di Solomon Perei, un ebreo oggi residente in Israele, che da ragazzo riuscì a spacciarsi per tedesco ariano, divenendo prima interprete dei soldati e poi alunno di una scuola d'elite delle SS. Dice la Holland: «Non mi ha sorpreso che la commissione non abbia selezionato il mio film: i suoi membri sono burocrati, persone poco interessanti, animate da gelosie professionali e xenofobia. Il loro gesto è stato molto stupido: pur di non scegliermi, hanno privato il cinema tedesco della possibilità di un riconoscimento importante come l'Oscar. Tra l'altro in un momento particolarmente difficile per questo cinema. I distributori americani non sono riusciti a spiegarsi che in maniera politica il fatto che il mio film non sia stato mandato agli Oscar. E' vero, comunque, che i ragionamenti fatti dai selezionatori, le loro critiche sul modo in cui descrivo gli ebrei, sarebbero state assolutamente impensabili prima della riunificazione della Germania». Dalla parte della Holland si so¬ no subito schierati, con una lettera aperta di protesta, tutti i più importanti cineasti tedeschi: «E' stata la prima volta - ha commentato la regista, ieri a Roma che si sono riuniti per fare qualcosa». Ma le soddisfazioni non sono finite qui; dopo il successo di «Europa Europa» la HoUand ha ricevuto molte proposte di lavoro e ha accettato di dirigere, in Inghilterra, il prossimo film prodotto da Francis Ford Coppola per la Warner Bros. «Si chiama "Il giardino segreto" ed è tratto da un libro inglese per ragazzi, molto noto anche in Polonia. Quando avevo 11 anni, era il mio libro preferito. La storia è realistica, ma c'è uno sfondo simbolico che serve a dire mille cose sull'infanzia: un'infanzia molto diversa da quella falsa e semplicistica in stile Disney. Coppola tiene molto alla letteratura per bambini, si appresta anche a girare "Pinocchio": sia a me che a lui interessa indagare sulle fondamenta dell'infanzia». La Holland, che sta cercando i bambini protagonisti, ha anche girato, dopo «Europa Europa», «Olivier Olivier». Un film francese, ambientato nella Provenza di oggi, con un titolo che gioca sulla ripetizione per ribadire che «il doppio è presente in tutti noi». Dice la Holland: «Il problema della ricerca dell'identità è centrale: anche la storia di Salomon Perei lo dimostra». Che pensa degli attuali rigurgiti antisemiti? «L'umanità è stupida, non impara mai nulla; gli uomini sono molto più deboli di come appaiono, non riescono a ripararsi dalle tentazioni del diavolo. Tutti i grandi sistemi ideologici si sono sgretolati, ma c'è ancora chi è disponibile ad accettare il ritorno del nazionalismo, del fondamentalismo religioso, del razzismo». Fulvia Caprara I Una scena di «Europa Europa». Il film in Germania è stato giudicato stupido