Bogianckino: piena fiducia al direttore Cesare Mazzonis di Armando Caruso

Bogianckino: piena fiducia al direttore Cesare Mazzonis Il Maggio musicale e la Scala replicano alla Corte dei conti Bogianckino: piena fiducia al direttore Cesare Mazzonis FIRENZE. «La decisione della Corte dei conti è grottesca...». Giorgio Morales, sindaco di Firenze e presidente del Maggio Musicale, non ha peli sulla lingua. Ieri alle 13,30, al termine del Consiglio d'amministrazione dell'Ente lirico fiorentino, Morales ha condannato l'intervento dell'organo amministrativo di Stato e dell'«ineffabile cantante (il baritono Giuseppe Zecchino, presidente dello Snaal e membro del Consiglio d'amministrazione della Scala che ha denunciato Mazzonis, n. d. r.) ben noto anche al Comunale». Morales ha ribadito la ((totale fiducia a Cesare Mazzonis», che da settembre prenderà ufficialmente possesso del suo ufficio di direttore artistico del Maggio Musicale fiorentino. Giuseppe Zecchillo ha colpito ancora: dalle lontane polemiche con Ghiringhelli al processo con cui molti agenti teatrali finirono in galera, alla denuncia contro la Scala che dall'83 aveva nominato direttore artistico Cesare Mazzonis «laureato in chimica» ma non «musicista di chiara fama» come prescrive la legge 800 del 1967, succeduto ad un consulente artistico di provata esperienza: il maestro Francesco Siciliani. Questa volta però la battaglia di Zecchillo è destinata a far discutere; forse anche a far cor¬ reggere il testo della legge 800 (così formulato presta il fianco a varie interpretazioni), ma sicuramente non inciderà sulla reputazione artistica di Cesare Mazzonis. Il sindaco di Firenze, che è anche presidente del Consiglio d'amministrazione del Maggio, liquida la faccenda con poche battute: «Abbiamo ricevuto Mazzonis, il quale ci ha messo a disposizione tutta la documentazione dalla quale risulta che ha i titoli per svolgere la mansione che gli è stata affidata». Dodici anni di direzione artistica alla Scala e molti altri alla direzione dell'Orchestra Sinfonica di Roma della Rai e i prestigiosi incarichi europei non si cancellano Con un colpo di spugna. Lo sottolineano la sovrintendenza della Scala e, con calore, lo stesso Massimo Bogianckino, sovrintendente del Mag- gio, il quale afferma: «In passato ci sono state divergenze sottilissime sulla formulazione incompleta della legge. Se si deve essere cioè musicisti o basta essere musicologi, ma sulle competenze del direttore artistico non ci sono dubbi di alcun genere. Lo stesso Mazzonis ha fornito tutti i chiarimenti richiestigli dal consiglio d'amministrazione». Cesare Mazzonis replica duramente al pubblico accusatore Zecchillo: «E' il suo ennesimo attacco, ma la documentazione della mia attività fornita anni fa alla Scala è ineccepibile ed è stata considerata tale sotto tutti i punti di vista». Nell'atto di citazione si fa rilevare che sulle nomine di Mazzonis e di Siciliani alla Scala, il direttore generale del ministero Turismo e Spettacolo aveva sollevato qualche dubbio, tanto che l'allora presidente Carlo Tognoli e Carlo Fontana (oggi presidente dei sovrintendenti e responsabile della Scala) si astennero nella delibera di nomina. Sull'intervento della Corte dei conti si può discutere a lungo, così pure sul dettato della legge «il direttore artistico di un teatro deve essere un musicista di chiara fama». Ma che vuol dire esattamente essere musicista? Vale più il titolo accademico o la competenza specifica? Chi non affiderebbe un teatro a Xenakis, grande autodidatta della musica? E ancora: nei Conservatori italiani si può insegnare senza essere diplomati, ma semplicemente per aver esercitato attività artistica nei teatri e nelle orchestre, come cantanti o strumentisti. Chi assicura perciò che un musicista «vero» abbia più competenza teatrale di un laureato in lettere o in chimica provvisto di lunga, specifica competenza musicale e teatrale e di tanta creatività da mandare avanti un ente lirico? Su questi dubbi Zecchillo e la Corte dei conti hanno scatenato il caos. Armando Caruso Da sinistra Cesare Mazzonis e Massimo Bogianckino del Maggio sii ÈÈkÀ* Carlo Majer, del Regio di Torino è uno dei direttori artistici indubbiamente competenti per cultura e formazione

Luoghi citati: Firenze, Roma, Torino