La bandiera rossa ha fatto Blob

La bandiera rossa ha fatto Blob 150 anni di parole che non hanno cambiato il mondo: un'antologia al veleno La bandiera rossa ha fatto Blob Le querce di Gramsci, i pesci di Mao Lenin: sesso a volontà per tutti E le ghiande avessero un'ideologia, questa sarebbe di sentirsi gravide di querce - scriveva Antonio Gramsci nel '34 -. Ma, nella realtà, il 999 per mille delle ghiande serve di pasto ai maiali e, al più, contribuisce a creare salsicciotti e mortadella». Ai figli della quercia, questa frase del più grande dottore della chiesa comunista italiana forse è sfuggita. Fra le letture di Occhetto c'è di sicuro, invece, un aforisma di Togliatti: «... e l'albero della vita è sempre verde». Parole sante, ma un po' generiche: marzo '45. Da Karl Marx al segretario del pds, un libro raccoglie le frasi fatte. Un «Blob» del comunismo, 150 anni di parole «che non hanno cambiato il mondo», ovvero II comunismo portatile, a cura di Giorgio Boatti (Rizzoli). Il tutto condito con molto veleno, anche se l'autore preferirebbe definirlo una bonaria autocritica, e confessa: «Da giovane credevo di essere comunista. Ora credo anche di essere giovane». Ma un mondo crollato può esporsi al ridicolo. Si rilegga la Dichiarazione dei popoli dell'Urss (1917): «Ci dicono che la Russia andrà a pezzi, divisa in Repubbliche separate; ma noi non abbiamo ragione di temerlo». Nel libro di Boatti, organizzato come un dizionario seguendo un filo «logico», a frasi che farebbero venire le lacrime agli occhi a qualunque vecchio comunista seguono vere prese in giro. «I comunisti devono stare tra le masse come pesci nell'acqua», scriveva Mao Tse-tung nel '39. Il contrappunto è dato dalla Nuova Unità ('71): «Il Pesce (Osvaldo, ndr) è stato espulso perché cercava di opporre alla linea di massa del partito una linea schematica e massimalista);. In un libro di picconate, non poteva mancare il presidente Cossiga, ospite speciale nonostante sia ben lontano da questo mondo. Alla voce «Sardità»: «Sono nipote di pastori, sono sardo, sono Presidente degli italiani: sono dunque il pastore di tutti i ni- poti italiani di presidenti sardi» (esternazione del '90). Gli fa eco Gramsci, altro isolano eccellente: «Sono sardo senza complicazioni psicologiche e mi costa una certa fatica comprendere le complicazioni degli altri». Capire e capirsi è solo questio¬ ne di educazione, Togliatti insegna. E per una sera, tutti da lui a lezione di bon ton: «A sentire Gide, viene voglia di invitarlo a occuparsi di pederastia, dov'è specialista». Doveva pur aver insegnato qualcosa Stalin quando diceva che «in fatto di piaceri non c'è nulla come identificare l'avversario, predisporre ogni cosa, vendicarsi per bene, poi andare a letto». Ma a letto con chi? La parola a Lenin: «Conoscete senza dubbio la famosa teoria secondo la quale, nella società comunista, soddisfare i propri istinti sessuali sarebbe tanto semplice e tanto insignificante quanto bere un bicchiere d'acqua». I «comunisti di una volta», suggerisce Boatti, erano cinici ma intrepidi. «Fuori il brontolio del cannone si faceva più vicino... - si legge in un classico come Conversando con Togliatti -. Togliatti parlava, come se fosse non su un campo di battaglia ma a casa sua». Commenta un Raymond Chandler preso a prestito: «Aveva il fegato più grosso che sia mai esistito». E poi erano belli e spensierati. Lo testimoniava Enrico Berlinguer nel '48: «La gioventù sovietica, eroica e felice, canta nelle piazze la sua canzone preferita: com'è bello vivere nel Paese dei Soviet...». I brutti e i bassi hanno tradito. «Trockij era altezzoso. Di statura media, girava in automobile scoperta e con due grossi cuscini sotto perché tutti lo potessero notare» (ancora da Conversando con Togliatti). Basso e «altezzoso», ma solo con i cuscini, si diverte a suggerire Boatti. Chissà quale dubbio doveva allora rodere Stalin quando nel '37 disse: «Lenin si presentava alla mia immaginazione come un gigante di bell'aspetto... Quale fu invece la mia delusione quando vidi il più comune degli uomini, di statura inferiore alla media». Anche lui traditore? Era un covo di vipere il mondo in cui dovevano farsi largo i veri comunisti: «I sinistri non sono altro che dei destri i quali mascherano la loro politica con frasi di sinistra», denunciò Stalin. Per fortuna c'era Viscinski, «... il compagno Viscinski dovette, per così dire, strappar loro le confessioni con le tenaglie», narrava nel '37 Klement Gottwald. Lapsus freudiano? Il comunismo - a leggere Boatti - è caduto perché non ha mantenuto alta la guardia, e i «sinistri» si sono intrufolati. Scrive la Rossanda: «Continua il trend positivo per quanto riguarda la lettura di Gramsci fuori dal nostro Paese». Trend, come se parlasse un vero yuppy. Ma il colpo definitivo l'ha dato il «Comitato Promotore Livorno» nel '90: «Tiriamo fuori le nostre bandiere... Diamo vita ad una manifestazione... Tutti i compagni che volessero aderire mandino un fax...» Pier Luigi Vercesi Da Togliatti alla Rossanda, ospite d'onore «Cossiga il sardo» Stalin fu molto deluso dalla statura di Lenin. In alto da sinistra a destra Occhetto, Lenin e Marx Qui accanto, Togliatti: non sempre maestro ' di bon ton, ma «Indomito e coraggioso»

Luoghi citati: Livorno, Russia, Urss