E'tempo di gite scolastiche

E' tempo di gite scolastiche Le mete degli studenti: attirano Roma e Firenze, in calo l'estero E' tempo di gite scolastiche Costo da 130 mila a oltre mezzo milione Divertimento e cultura possono coesistere Metà degli studenti italiani in gita con la scuola. Non li ha fermati la circolare 253 con la quale il ministero della Pubblica istruzione nell'agosto '91 ha cercato di imporre precise condizioni per riportare la gita nella sua dimensione di strumento culturale coerente con il programma didattico. I più piccoli delle elementari non possono uscire dall'ambito regionale. Per gli altri occorre l'autorizzazione del provveditorato (in base al progetto presentato dai docenti) sia per il viaggio in lia, sia per quello all'estero. Nelle scuole torinesi sono pochi quelli che si sono fermati di fronte alla complessità delle nuove norme. Sarà perché ad approvare i progetti sono i consigli di istituto, formati da professori, genitori, presidi che forse ancora ricordano la loro gita scolastica. La prima vera occasione per «uscire» di casa senza mamma e papà. Quali sono le mete dei giovani torinesi? Una indicazione precisa ce la fornisce il Touring Club. «Vanno un po' meno all'estero e stanno fuori per due-tre giorni. Quest'anno c'è richiesta per la Grecia soprattutto dai licei classici. Scendono nella scala delle preferenze i viaggi a Parigi, Londra, Vienna». Le mete italiane preferite «sono Roma, Firenze, Faenza e Ravenna; si va meno a Venezia, ma entrano nel giro l'Isola d'Elba e la Sicilia». I più giovani si accontentano delle cosiddette «mete minori» e vanno, ad esempio, alla scoperta della provincia senese e dei paesi del vino Montalcino e Montepulciano, del delta del Po. I ragazzini delle elementari finiscono prevalentemente nella Val d'Aosta o nelle Langhe. Prezzi da 130 mila a 650 mila. Si viaggia soprattutto in treno, è vietato viaggiare di notte. Mario Pernni, preside dello scientifico Galileo Ferraris: «La gita è una lezione a tutti gli effetti. La scelta delle mete è determinata dal programma didattico elaborato dai docenti. Le quinte sono andate a Parigi per approfondire nei musei la storia dell'arte. Le altre classi hanno visitato l'Emilia Romagna, la Toscana, l'Umbria. Ci sono stati e ci saranno scambi con ragazzi di scuole di Grenoble e di Colonia. Sono occasioni belle, non è proibito divertirsi, ma sono e restano momenti di scuola, anche se vissuti in modo diverso dal tradizionale». Al Luxemburg, ragionieri e periti commerciali, le gite hanno obiettivi precisi. La preside Maria Chiara Acciarini: «Siamo stati a Parigi per una esperienza presso il Crédit Lyonnais. A Roma gli allievi hanno frequentato le sedute parlamentari. Nel giro di Ferrara e Ravenna, sono stati gli stessi ragazzi a fare da «cicerone» ai compagni illustrando i monumenti sulla base di un lavoro svolto precedentemente in classe. La nostra scuola tuttavia privilegia i soggiorni o gli scambi durante le vacanze. Le mete sono Glasgow e Soennemburg in Sassonia». Viaggi mirati e coerenti con gli studi anche per l'istituto tecnico industriale Avogadro. «Studenti e professori sono stati alle centrali elettriche di Entracque e Pont-Saint-Martin dice la preside Lucia Scaglienti -. A Budapest sono stati ospiti in un istituto tecnico con il quale continuano le esperienze di scambio. Così come si fa con le scuole di Grenoble». L'Avogadro ha fatto una piccola concessione: tre giorni «bianchi» a Pila e Clavière. Maria Valabrega Non solo evasione, ma anche cultura nelle gite scolastiche

Persone citate: Avogadro, Galileo Ferraris, Lucia Scaglienti, Luxemburg, Maria Chiara Acciarini, Maria Valabrega, Mario Pernni