Ore contate per l'assassino di Angelo Conti

Ore contate per l'assassino Cade la pista-gay nel secondo delitto di Castiglione Ore contate per l'assassino Un'amica: «Stavamoper sposarci, lo ha tradito la sua disponibilità» Taricco ucciso perché conosceva chi aveva ammazzato il vicino Schena Cade la pista-gay per il secondo delitto di Castiglione. Paolo Taricco non era omosessuale. Cinque anni fa ebbe anche una lun-' ga relazione con una signora torinese, A. F., 58 anni, che ora conferma: «Era un uomo buono. Con lui si stava bene. Pensammo a più riprese al matrimonio. Non se ne fece nulla perché io non volli andare a vivere lassù, e lui non ne voleva sapere di venire a Torino». Non lo ha più incontrato: «Era molto sensibile, preferì non soffrire e non vedermi più». Ha un'idea sull'omicidio: «Lo ha tradito la sua disponibilità, la sua umanità». Intanto c'è ottimismo per una rapida soluzione del giallo. «Abbiamo imboccato la strada buona - ammette il capitano Polvani del Nucleo operativo dei carabinieri - e l'assassino molto presto avrà un nome». Di più, impossibile sapere. In queste ore gli investigatori hanno perfezionato una lunga serie di riscontri, fra Castiglione, Gassino e San Mauro. Sono state interrogate alcune persone (non però quelle più vicine alla cascina del Taric¬ co, a dimostrazione che i responsabili sono cercati altrove) e verificata la consistenza, comunque non cospicua, di alcuni conti bancari. Sembra confermato che il secondo omicidio sia soltanto una «conseguenza» del primo, non una replica. Insomma, non ci sono maniaci, ma c'è un freddo esecutore. E' un teorema spiegabile da considerazioni concatenate. Perché Paolo Taricco non si preoccupò della morte dell'amico Arredo Schena? Perché non ne denunciò la scomparsa ai carabinieri? Perché non ne parlò con gli altri abitanti della frazione Cordova? La risposta potrebbe essere semplice: sapeva che era stato ucciso, e probabilmente anche da chi. Le indagini sono partite da questa situazione, per andare a ritroso. Il movente della morte dello Schena è l'obiettivo dello sforzo investigativo che avrebbe già dato frutti. Intanto si è scartata anche la pista della vendetta: la presunta attività di «recupero crediti» della vittima non è stata riscontrata, anzi è stata smentita. La famosa 24 ore, dalla quale il pensionato non si separava mai, non conteneva carte segrete, ma soltanto una serie di documenti personali, del tutto normali e privi di significato. Inconsistente si è subito mostrata anche l'ipotesi di un delitto a scopo di rapina. E' frutto di fantasia la ventilata possibilità di riti satanici od esoterici finiti in malo modo. Probabilmente lo Schena fu ucciso dopo un litigio nato per futili motivi. Ed il Taricco è stato più recentemente eliminato solo perchè «sapeva» di quel fatto ed avrebbe potuto parlare. Intanto, però, nelle frazioni intorno a Crescentino serpeggia la paura. L'ipotesi, sempre meno consistente, di un maniaco folle e sanguinario è il principale argomento di tutte le chiacchiere. Ma è un termine che questi contadini non conoscono, e che pronunciano curiosamente «maniaco». Questa violenza non gli appartiene, arriva da lontano, dalla città. Angelo Conti

Luoghi citati: Crescentino, San Mauro, Torino