Governo decimato di Guido Carli

Governo decimato Governo decimato Bocciati due ministri e tredici sottosegretari ROMA. L'esito dello urne ha prodotto un piccolo «terremoto» anche nella formazione di governo: oltre ai due ministri Guido Carli e Guido Bodrato, sono stati ben tredici i sottosegretari che non hanno superato l'esame elettorale. Si traita di sette democristiani, quattro socialisti e due socialdemocratici. A questi vanno aggiunti tre sottosegretari che non si sono ricandidati: un de, un socialista e un liberale. Gli esclusi provenienti da Piazza del Gesù sono i sottosegretari agli Esteri Andrea Borruso; alle Finanze Carlo Senaldi; alla Pubblica Istruzione Beniamino Brocca; all'Industria Giuseppe Fornasari; al Turismo Luciano Rebulla; al Tesoro Luigi Foti; ai Trasporti Gualtiero Nepi. I non rieletti nelle file del psi sono Delio Meoli (Difesa), Giuseppe Petronio (Trasporti), Graziano Ciocia (Lavoro) e Maurizio Noci (Agricoltura e Foreste). Gli esponenti del psdi che non ce l'hanno fatta sono i sottosegretari all'Agricoltura Alessandro Ghinami e al Lavoro Gianpaolo Bissi. A questi tredici nomi non riconfermati nel novero dei parlamentari, vanno aggiunti quelli dei tre sottosegretari che non hanno presentato la loro candidatura alle elezioni del 5 aprile: il democristiano Emilio Rubbi (ministero del Tesoro), il socialista Sebastiano Montali (Partecipazioni statali) e il liberale Giuseppe Fassino (Difesa). [Adn-Kronos]

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