NON BASTA LA LEGGE ELETTORALE di Mario Deaglio

NON BASTA LA LEGGE ELETTORALE NON BASTA LA LEGGE ELETTORALE PER sabato i cobas hanno indetto uno sciopero nelle Ferrovie; mercoledì prossimo si asterranno dal lavoro gli insegnanti. Ogni giorno giungono a scadenza i problemi lasciati in sospeso, le contraddizioni innescate dal passato governo e da quelli che l'hanno preceduto. Nel frattempo, l'apparato dei partiti, o meglio ciò che ne resta dopo la bocciatura degli elettori, pur vistosamente dilaniato da dispute interne, si affanna a disegnare un'alleanza «arcobaleno» che andrebbe dal pds alla de. Come scrisse Hegel, popoli e governi non imparano nulla dalla storia e per conseguenza le esigenze dell'economia restano in ombra. Per conseguenza, i «no» che il governo Andreotti non è stato capace di pronunciare nei confronti dei vari gruppi di pressione e i «sì» che il Parlamento ha troppo facilmente pronunciato con leggine di ogni tipo continueranno a tradursi in un accumulanfli note di spesa sul tavolo del futuro governo prima ancora che esso sia, anche lontanamente, delineato. La pressione degli scioperi già annunciati non è che l'inizio: secondo un documento del Tesoro, anticipato da II Sole 24 Ore, il fabbisogno di cassa dello Stato appare destinato, senza correzioni, a superare i 200 mila miliardi nel 1993. Di fronte all'insostenibilità parallela della situazione politica e di quella economica, la risposta dei partiti ripercorre di fatto le vie del trasformismo che tutti pur condannano a parole. In politica, trasformismo oggi significa cooptazione di chiunque nella stanza dei bottoni, purché i rapporti essenziali di potere restino inalterati; Mario Deaglio CONTINUA A'PAGINA 2 TERZA COLONNA

Persone citate: Andreotti, Hegel