Brizio: i rischi sono altrove di Beppe Minello

Brizio: i rischi sono altrove Brizio: i rischi sono altrove «La stabilità della Regione è legata al futuro governo» Della Lega teme solo il «chiasso» che farà, dei partiti di opposizione nemmeno quello: «Sono disuniti e il pds non è nelle condizioni migliori per guidarli». Gian Paolo Brizio, presidente della giunta regionale, è tutto sommato soddisfatto. Ha preso male la batosta democristiana in Piemonte (meno 10,6 rispetto all'87) e gli piange il cuore per la bocciatura dell'amico Bodrato, ma dalle urne del 5 aprile sono usciti due responsi che gli permettono di guardare con più serenità al futuro. La sua corrente di «Forze nuove» è riuscita a far eleggere due deputati (Morgando al Nord e Delfino al Sud) e a riconfermare il senatore Triglia. Un risultato che permette a Brizio di «raggelare» le ambizioni di coloro che, in casa de, ambiscono alla sua poltrona. Un successo che si accompagna a quello della neonata corrente del «Terzo polo», riuscita a eleggere Riccardo Sartoris, e dei suoi fondatori, tra i quali Rolando Picchioni che vede rafforzata la sua posizione di capogruppo a Palazzo Lascaris. Una leadership insidiata dal capo degli andreottiani, Vito Bonsignore, che non ha ancora digerito il «tradimen¬ to» di Picchioni, allontanatosi da lui per fondare il «Terzo polo». Presidente, disinnescate le mine di casa, cosa può minacciare la stabilità della giunta regionale? Non le leghe: in questi due anni la loro rappresentanza in Consiglio non mi pare abbia dato un particolare contributo. Ma sono diventati il secondo partito in Piemonte. Trovo ridicolo dare una valenza amministrativa a un voto politico. Piuttosto sarà ciò che accadrà a livello nazionale a poter influenzare i governi locali. E non quello che accade al Comune di Torino? La sua poltrona è frutto di accordi che riguardano sia la Sala Rossa, sia la Provincia. Difficile che la de, caduta al 16 per cento, possa pretendere il sindaco anche se questo risultato negativo potrebbe offrire argomenti a chi sostiene che il partito, proprio perché perde, «non deve mollare». In ogni caso, in Regione c'è una maggioranza solida, persino il quadripartito supera la soglia dei 30 consiglieri. Una solidità che dovremo mantenere per affrontare l'assestamento di bilancio e il piano di sviluppo che punterà su innova- zione, trasporti e servizi. L'assestamento significa, però, nuove tasse. E' vero e la manovra fiscale ha un senso solo se permette poi di avere a disposizione fondi adeguati. Il governo ha però riapprovato la possibilità di tassare il consumo del. gas industriale e dalle 10 lire al metro cubo che avevamo già ipotizzato potremo anche salire a 50 lire. Beppe Minello «Delle leghe temo il chiasso Ma l'opposizione è frantumata» li presidente della giunta regionale Giampaolo Brizio

Luoghi citati: Comune Di Torino, Piemonte