Ascensori fuorilegge

Ascensori fuorilegge Almerio 10 mila in città non rispettano la normativa Cee Ascensori fuorilegge Potrebbero venire bloccatigli impianti che non sono stati messi in regola Ma per le verifiche sull'intera provincia ci sono soltanto tre ingegneri Attenzione: il vostro ascensore da oggi potrebbe essere fuori legge. Conseguenze: da domani l'impianto rischia di venire bloccato sia dall'autorità, sia dal proprietario del vostro stabile, o dall'amministratore, che non intendono assumersi la responsabilità di un possibile incidente in mancanza degli adeguamenti tecnici previsti dal decreto ministeriale n. 586 del 28 novembre 1987, recepimento della direttiva Cee n.84/528, in vigore da oggi. A essere sinceri l'intervento dell'autorità è molto problematico, sia perché non sono previste sanzioni, al di là del blocco immediato, sia perché la struttura pubblica incaricata dei controlli, un ufficio dell'Usi in via Lombroso che ha ereditato le competenze del vecchio Enpi (Ente nazionale prevenzione infortuni), sul territorio della provincia di Torino ha soltanto tre ingegneri che possono verificare se l'impianto è a norma. E dovrebbero farlo ogni anno, controllando una sene di elementi, non solo quelli portati dalla disposizione. Cee. Quella dell'ufficio dell'Usi è una carenza di personale patologica, se, già nell'87, il Consiglio nazionale degli ingegneri aveva segnalato il fatto a tutti i 600 presidenti delle Unità sanitarie locali italiane che avevano ereditato fin dall'82 le competenze del disciolto Enpi. C'era stata addirittura una diffida e livello nazionale che invitava a istituire «strutture multi zonali» cui affidare i controlli tecnici annuali. Ma le Usi non hanno mai risposto e neppure è stata accettata la proposta di affidare i controllo a tecnici patentati (come per la prevenzione incendi) che potessero rilasciare certificazioni sotto la propria personale responsabilità. Di certo, sulla direttiva Cee 84/528 non ci sono state le proroghe da tutti sperate, come aveva reso noto fin dal 14 gennaio l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, opponendosi a qualsiasi slittamento del termine. D'altra parte ci sono stati tre anni di tempo per eseguire le opere necessarie e le stesse aziende che normalmente curano la manutenzione hanno avvertito per tempo i proprietari. A Torino, su circa 30 mila impianti, ce ne sarebbero fuori legge almeno un terzo, in gran parte relativi a vecchie costruzioni, soprattutto quando l'ascensore è stato ricavato in un secondo tempo, utilizzando il vano delle scale. «La normativa - osserva un amministratore di stabili, Stefano Bemolli - è più indirizzata alla sicurezza dei manutentori che a quella degli utenti». Spiega che delle 10 prescrizióni obbligatorie due sole riguardano direttamente soltanto gli utilizzatori. Primo: la realizzazione di un «grembiule» di almeno 75 centimetri al di sotto della cabina, per impedire di cadere nella tromba dell'ascensore quando questo non si ferma al piano e lascia uno spazio aperto. Secondo: la protezione del vano di corsa, nei casi in cui l'ascensore è ricavato» nella tromba delle scale. Gli altri otto punti sono relativi al lavoro dei manutentori. Così devono essere salvaguardate le altezze nella fossa sotto e sopra la cabina, quando si trova all'estremo della corsa: gli arresti, anche mobili, devono consentire un vano di almeno 50 cm per impedire lo schiacciamento di un operaio che si trovi a lavorare al di sotto o al di sopra della cabina. Occorrono interruttori di sicurezza automatici (indipendenti da quelli di comando manuale), interruttori nella fossa e nel locale rinvìi (dove ci sono le pulegge), ammortizzatori di fine corsa, illuminazioni, identificazioni precise nei quadri elettrici. In sostanza, le disposizioni della Cee tendono a realizzare impianti più controllabili sia da chi ne esegue la manutenzione sia dall'utente. Gianni Bislo Molti ascensori dovranno essere revisionati per garantire sicurezza agli utenti

Persone citate: Stefano Bemolli

Luoghi citati: Torino