I mille volti della nuova Cinquecento

I mille volti della nuova Cinquecento I mille volti della nuova Cinquecento Una serie di elaborazioni della city car Fiat Pick-up, spider sportivi e veicoli superurbani Il Salone di Torino (alla cui apertura mancano due settimane) cerca una nuova fisionomia, un diverso modo di proporsi all'attenzione del mondo automobilistico, e in primo luogo del pubblico. Lo vogliono i tempi e le situazioni. Il momento per questa revisione critica delle funzioni dei saloni è in parte propiziato dalla contemporanea inaugurazione del grandioso palazzo, nucleo del futuro e non troppo lontano complesso multifunzionale del Lingotto, che da oggi diventa la sede deputata delle più importanti manifestazioni espositive in programma a Torino. Ma non è questa coincidenza a dare significato alla nuova «filosofia» salonistica proposta dagli organizzatori per adeguare l'avvenimento all'evoluzione dei tempi, delle necessità, delle attese della galassia che gravita attorno all'automobile. Uno dei temi più significativi della rassegna riguarda il ruolo storico di Torino nello sviluppo del design automobilistico, ruolo che l'imminente Salone intende enfatizzare attraverso il «Forum della carrozzeria»: un grande spazio esclusivamente riserva- to a una dozzina di prototipi presentati in prima mondiale da otto centri di ricerca stilistica: Bertone, Ghia, Ilca Maggiora, Ital Design, Pinifarina, Zagato, oltre al giapponese Art & Tech e all'inglese I.A.D. Ma non basta. A corollario di questa eccezionale presenza, il risultato di un'altra iniziativa di assoluta attualità: su invito della Fiat, una decina di «interpretazioni» della Cinquecento la nuova city car realizzata dalla Casa italiana - ad opera di altrettanti nostri carrozzieri. Quest'ultima «mostra nella mostra» è particolarmente de¬ gna di nota perché in qualche modo si ricollega ad anni lontani, gli anni nei quali gli italiani dettero vita al boom dell'automobile. I meno giovani ricorderanno forse i Saloni di Torino del decennio 1950-1960, quando si poteva assistere, con il lancio di nuovi modelli, all'immancabile intervento dei carrozzieri per dare una veste particolare e personalizzata alle novità dell'industria. Questo fenomenosuccedeva anche nel caso di vetture che allora si definivano utilitarie, come appunto era la Fiat 500 prima maniera. Generalmente si trattava di semplici quanto interessanti esercitazioni di stile, eppure dimostravano come anche le piccole automobili potessero uscire dalla normalità della produzione di serie per assumere forme e aspetti stilistici degni di grandi vetture. Nel caso delia nuova Cinquecento si tratta insomma di una specie di revival che per i visitatori del salone sarà una piacevole sorpresa. Ne diamo una breve anticipazione, in ordine alfabetico. Bertone ha pensato a una specie di fuoristrada, con carrozzeria ridotta all'essenziale e ruote di grande diametro: quasi un giocattolo in scala reale, fantasioso ma razionale, come sovente nelle realizzazioni di questa «firma». La vettura è battezzata «Rush». La milanese Boneschi propone un'idea davvero interessante: un «babytaxi» a 3 posti (autista più due passeggeri) che sfrutta perfettamente una delle doti principali della vettura: il minimo ingombro, che nel caso della circolazione in città è di importanza fondamentale. La Carrozzeria Coggiola ha invece pensato a un piccolo coupé a 3 posti con vetri e padi- glione di forma ellittica, così da creare l'effetto di una monovolume. Dal canto suo l'I.De.A. Institute presenterà una «city car» monovolume con grande abitabilità e con struttura a limitato numero di componenti: un invito alla fattibilità del progetto. La Ilca Maggiora si è invece dedicata a due prototipi di ricerca: un cabriolet a 4 posti e un modello sportivo, mentre la ItalDesign si è concentrata su un progetto di vettura fortemente aerodinamica, pressoché monovolume, come sempre di stile molto piacevole. Pininfarina propone un simpatico mini «pick-up» a 2 posti più 2 che conserva gli elementi lamierati di origine ma con finizioni particolari (forse sarà presentato in versione a 4 ruote motrici). Infine, la Zagato con la «ZEco» ha studiato una microvettura per lavoro e per svago, del tutto atipica; due posti in tandem e un apposito alloggiamento sulla fiancata destra capace di ospitare una bicicletta. Un tipo di doppia mobilità che si sposa bene con il verde Ferruccio Bernabò Due esempi di Cinquecento trasformate: a sinistra, la Rush di Bertone e (sopra) il piccolo aerodinamico coupé a tre posti ideato dalla Coggiola Al Salone carrozzieri scatenati: in aito, da sinistra, la Biga di Giugiaro e la Ethos Pininfarina (nel riquadro il Pick-up), sopra, un'altra concept-car di Giugiaro, la Columbus a 7 posti

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