si riapre per Nebiolo la stanza dei bottini

Si riapre per Nebiolo la stanza dei bottoni r SPORT E POTERE Si riapre per Nebiolo la stanza dei bottoni PROMA RIMO Nebiolo, il multiforme dirigente sportivo torinese, ha vinto il suo braccio di ferro con il Comitato Olimpico Italiano: dal 16 aprile prossimo potrà infatti partecipare ai lavori della giunta esecutiva, cioè far parte del consiglio d'amministrazione del massimo ente sportivo nazionale. La situazione, che si era radicalizzata in un arroccamento apparentemente senza soluzioni e che cercheremo di spiegarvi nel suo sviluppo e nei suoi risvolti, è stata sbloccata direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri, chiamata a sciogliere il nodo con un suo parere definitivo. Nebiolo, nominato membro del Ciò il 7 marzo scorso direttamente dal presidente Juan Antonio Samaranch, ha effettivamente diritto al posto in giunta in virtù di una legge italiana, il dpr 157 del 1986, che fra l'altro stabilisce come appunto i membri del Ciò siano automaticamente chiamati a far parte della giunta esecutiva del Coni. Ma il suo ritorno nella stanza dei bottoni era stato bloccato da una serie di perplessità di ordine giuridico e procedurale: il Coni aveva rappresentato i suoi dubbi al mmistero vigilante, quello del Turismo e Spettacolo. Si chiedeva se la nomina di Nebiolo a membro del Ciò, incontestabile nella sostanza, fosse anche formalmente ineccepibile, considerato che la Carta Olimpica prevede che i membri prestino giuramento in una cerimonia ufficiale: formalità che Nebiolo non è stato ancora chiamato a fare. Samaranch, che era stato pure lui interpellato, aveva dato esplicita risposta, affermando che la nomina di Nebiolo dovesse considerarsi piena e completa. Ma il Coni, nel timore che la partecipazione ai lavori di giunta di un componente non perfettamente in regola potesse invalidare le varie delibere, pregava Primo Nebiolo di accomodarsi pazientemente in anticamera e attendeva appunto una chiarificazione da parte degli orga1 ni superiori di vigilanza: mI somma, si è arrivati a creare Primo Nebiol veramente una questione di Stato. La faccenda si è risolta appunto con il parere favorevole della presidenza del Consiglio dei ministri, parere che ieri sera dovrebbe essere giunto al Foro Italico. Si è trattato, in definitiva, di un temporeggiamento che ha autorizzato i più attenti osservatori a supporre che ben altri siano stati i motivi del ritardato accoglimento. In molti si sono chiesti chi avesse, in definitiva, paura di Primo Nebiolo. Si sa come la nomina di Nebiolo a membro del Ciò in «sovrannumero» sia risultata poco gradita negli ambienti del Coni, preoccupati sia dalle non celate ambizioni del presidente della Federazione Mondiale d'Atletica per una nuova scalata ai vertici dell'ente, sia dell'eventualità che il suo ingresso al Ciò vieti, qualora se ne presentasse l'occasione, l'eventuale sostituzione di uno dei due membri attuali (De Stefani e Carraro). Ma entrambi i timori sembrano destituiti di fondamento: per essere eletti alla pre sidenza del Coni occorrono i favori dei presidenti federali (al momento graniticamente vicini a Gattai); la nomina di Nebiolo è «alla persona», a prescindere dalla sua nazionalità, e sarà valida sino al 31 dicembre del 1998. Dopo tale data, Nebiolo lascerà definitivamente il Ciò e non potrà neanche essere nominato membro onorario a vita, qualifica spettante a chi ha ricoperto l'incarico per almeno dieci anni. Nebiolo comunque rientra nel Coni come membro di giunta, qualifica che potrà aggiungere alle altre che impreziosiscono il suo biglietto da visita: presidente dell'atletica mondiale (Iaaf); presidente dell'Asci!' (Associazione delle federazioni degli sport olimpici d'estate); presidente della Fisu (Federazione internazionale degli sport universitari); vicepresidente del Cusi (Centro universitario sportivo italiano) e, tanto per chiudere, presidente del Cus Torino da cui mosse i primi passi dirigenziali. Vanni Loriga Primo Nebiolo

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