La Fiat cambia tattica

La Fiat cambia tattica La Fiat cambia tattica Ferie scaglionate, cassa flessibile TORINO. Nei primi cinque mesi dell'anno scorso la Fiat aveva perduto, per cassa integrazione, oltre 110 mila vetture; quest'anno, nello stesso periodo (cioè conteggiando anche la cassa che si farà a maggio) la Fiat limiterà la perdita a 100 mila vetture. Un piccolo segno di ripresa nel settore «medio piccolo». Infatti a marzo le vendite della «Uno» sono state di 31 mila unità dopo mesi nei quali si era sotto le 30 mila. La conseguenza positiva è che 8 mila lavoratori di Mirafiori che questo mese dovevano fare due settimane di cassa integrazione ne faranno una sola e da lunedì saranno richiamati in fabbrica alle linee della «Uno». Giovanni Agnelli commentando questa riduzione della cassa ha detto: «A breve non ci sono previsioni di peggioramento del mercato dell'auto». Per maggio la cassa, comunicata ieri ai sindacati, sarà di una settimana, dal 4 al 10, per 35 mila persone con un taglio di 17 mila vetture. Solo i settemila di Arese faranno due settimane. Non interessati alla chiusura sono gli stabilimenti di Termini Imerese, Desio, i veicoli commerciali della Sevel. Tre stabilimenti chiuderanno completa¬ mente: Arese, Cassino e Chivasso. Lavoreranno alcune linee di prodotto: a Mirafiori le linee della «Uno» e della «Y10», a Rivalta la «Uno», a Pomigliano la «155». Nell'incontro di ieri con i sindacati è stato concordato un esperimento di ferie a scorrimento per 2545 operai ed impiegati delle «aree tecniche e sperimentali» di Mirafiori e di Arese. Da un sondaggio fatto dall'azienda è risultato che il 90 per cento della gente interpellata ha dato la disponibilità alle ferie scaglionate. E' il primo esperimento avviato alla Fiat; è possibile che in futuro il sistema venga esteso ad altri settori; è escluso che possa essere adottato per tutti i 100 mila dipendenti dell'auto. Lo scaglionamento sarà realizzato tra il 15 giugno e il 13 settembre attaverso un meccanismo di quote di persone che potranno andare in vacanza. La filosofia di questo scaglionamento sta nella necessità di abbreviare i tempi tra la progettazione di una auto e il suo ingresso sul mercato. Il responsabile delle relazioni industriali della Fiat Auto, Gasca, che aveva a fianco il vice direttore dell'Unio¬ ne Industriale Gherzi, ha sottolineato che «i giapponesi lo fanno da tempo». I sindacalisti (Mazzone della Fiom, Inglisano della Firn, Contento della Uihn e Cavalitto del Sida) hanno ricordato che i sindacati chiedono da anni 10 scaglionamento delle ferie, con il controllo sindacale. Se i settori di progettazione, ingegneria di prodotto, costruzioni sperimentali, eccetera, lavorano 12 mesi all'anno invece di 11, significa che in tre anni si guadagnano tre mesi, un tempo significativo che consente di arrivare prima sul mercato. Un esempio: la vettura sostitutiva della «Uno» che era prevista per 11 gennaio 1994 invece sarà anticipata di alcuni mesi nel 1993. Nell'incontro di ieri è stato concordato anche il periodo di ferie estive per i 100 mila operai ed impiegati dell'auto, esclusi i settori commerciali e dei ricambi. Le fabbriche faranno una pausa estiva di quattro settimane dal 3 al 30 agosto. Le quattro giornate di permessi individuali retribuiti saranno utilizzate per una pausa collettiva da stabilire con i sindacati presumibihnente per le festività natalizie. Sergio Devecchi

Persone citate: Arese, Cassino, Cavalitto, Gasca, Gherzi, Giovanni Agnelli, Inglisano, Mazzone, Sergio Devecchi

Luoghi citati: Arese, Chivasso, Desio, Rivalta, Termini Imerese, Torino