Cipollini nostro agente alla Gand-Wevelgem

Cipollini nostro agente alla Gand-Wevelgem Argentili rischia una squalifica per aver picchiato l'autista della vettura che l'aveva investito Cipollini nostro agente alla Gand-Wevelgem Con Ballerini e Bontempi oggi nella seconda classica del Nord GAND. La Gand-Wevelgem di oggi, cuscinetto tra il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, è una corsa nata per esaltare il coraggio e lo scatto degli sprinter. E dunque, per cogliere subito il senso della partecipazione italiana, è una corsa alla portata di Mario Cipollini, il quale, a nostro giudizio, è il velocista più forte al mondo, irresistibile quando l'estro lo assiste e la fortuna gli consente di far esplodere la sua progressione corrosiva. Se Cipollini dovesse fallire, il campo italiano disporrebbe di alternative valide in Martinello, già a segno qui in Belgio in una tappa della Tre Giorni di La Panne, in Fidanza e soprattutto in Baffi, il quale pare avere ritrovato la lucentezza dello scatto. Per giungere a disputare la volata, epilogo pressoché consueto della Gand-Wevelgem, i nostri prodi dovranno superare l'insidia del vento gelido che soffia dall'Atlantico, da Ostenda per il lungo tratto in cui pedaleranno costeggiando il mare. Per fronteggiare l'ostacolo del vento, i ciclisti ricorrono al «ventaglio», disposizione a cuneo che espone alle folate gli aprimarcia e coloro che si ritrovano sul fronte laterale ma che consente riparo a chi sta in mezzo al mucchio. Un procedere che richiede abilità acrobatica, rispetto millimetrico delle distanze, sicurezza e disinvoltura nei volteggi. In difetto di queste doti, le cadute sono inevitabili, ivi::- •>. . Abilissimi nei «ventagli» sono i fiamminghi, che col vento hanno familiarità di vita. Ed infatti 44 delle 53 edizioni della Gand-Wevelgem disputate sono state vinte da belgi (40) e olandesi (4). Le rimanenti 9 so¬ no arrise all'elvetico Graf, ai francesi Hinault e Anquetil (per il normanno fu il solo successo in una gara in linea di rilievo!), al britannico Hoban, all'irlandese Kelly, ai nostri Moser e Bontempi (due volte, e in gara anche oggi) e all'uzbeko Abdujaparov. Ed è proprio nei confronti di Abdujaparov che Cipollini medita vendetta, per rifarsi della scorrettezza con la quale il velocista della Carrera lo costrinse un anno fa alla sconfitta. Altri sprinter in grado di mirare alla vittoria sono Ludwig, Museuuw, Capiot, Raab, Vanderaerden e Van der Poel. Non si può escludere, però, una soluzione favorevole ai passisti di fondo (Ballerini, Bontempi, Maassen, Nijdam), propiziata dal reinserimento del Kammelberg, imo strappo secco di 600 metri, con fondo in pavé, da affrontare due volte, l'ultima a 30 km dal traguardo. Sarà assente Argentin, che ha confermato però l'esordio nella Parigi-Roubaix dopo averne provato il pavé («Non fa per me, ma voglio provare questa avventura») e che però rischia una squalifica per essere stato visto da un giudice di gara picchiare l'autista della vettura che l'ha investito nel Giro delle Fiandre. Oltre al vento di mare spira anche vento di polemica intorno a Bugno, Chiappucci e alle rispettive squadre per aver deciso di saltare - unitamente alla Banesto di Indurain e alla Z di LeMond) - la Freccia Vallone di mercoledì prossimo, poiché gli organizzatori si sono rifiutati agendo in maniera corretta, a nostro avviso - di soddisfare le loro richieste di ingaggio. Angelo Pini

Luoghi citati: Belgio, Ostenda, Parigi