Casiraghi replica al Trap

Casiraghi replica al Trap Casiraghi replica al Trap «Non crèdo nelle rivoluzioni ci vuole un po' di tranquillità» TORINO. Il derby ha lasciato segni indelebili. Le parole di Trapattoni dopo il giorno del giudizio hanno aggiunto rabbia su rabbia. «Siete tutti sotto esame», ha spiegato il tecnico lanciando attraverso i giornali un messaggio ai giocatori che è quasi una minaccia. Ieri pomeriggio, nel chiuso degli spogliatoi, ha ribadito ì concetti espressi lunedì con grande fermezza. I bianconeri non hanno gradito, più che le parole del Trap, le conseguenze che ne sono state tratte dalla critica. Le tabelle con arrivi e partenze hanno contribuito a rendere più indigesta la ripresa del lavoro quotidiano. Schillaci divorando un panino insieme ad un quotidiano sportivo ha ruggito: «Tutti uguali i giornalisti, scrivono sempre ciò che vogliono». Pessimo anche l'umore di Tacconi, anche perché già si parla di Peruzzi titolare contro l'Ascoli. Ed ogni volta che nominano il suo vice, Tacconi perde la voglia di ridere. Infine slalom vincente anche per Baggio, chiamato in causa con Casiraghi da Trapattoni. Lo incalzano in tono scherzoso: «Ma quando ti decidi a crescere?». Gli scappa un mezzo sorriso: «Lasciamo perdere, non parlo. Tanto non serve a nulla». Difficile abbattere il muro del silenzio. Una» breccia si apre grazie a Casiraghi che recita la propria verità. I giudizi di Trapattoni («i giovani devono dare di più») non si può dire che lo lascino indifferente, ma poco ci manca. Si difende attaccando: «Per una partita persa si fanno troppi drammi. Il derby è stato soltanto un episodio. Se andiamo a guardare la Juve ha sbagliato sempre nelle occasioni più determinanti, più calde, più difficili. In questo il Milan ha qualcosa più di noi, ma è tanti anni che lavora per migliorare. La costanza di rendimento si acquista soltanto con il tempo». Giocasse con la stessa concretezza con cui parla, sarebbe capocannoniere. Sente di avere la coscienza tranquilla: «E' dall'inizio del campionato che sono al centro dell attenzione. Dal punto di vista dell'impegno non posso rimproverarmi nulla, come credo tutti i compagni. Gli esami per la Juve sono cominciati molto presto, non penso che i prossimi due mesi cambieranno le cose. Il fatto di dover lottare partita dopo partita per non perdere terreno dal Milan ci ha costretti a dare sempre il meglio». Trapattoni ha parlato per tenere ancora alta la tensione, anche quando alludeva alle debolezze di Baggio e Casiraghi. Il centravanti non si sente sotto processo: «Mi pare che abbia fiducia in me anche per il futuro. E' vero che in certe occasioni potevo dare di più, ma non sono andato malissimo come sento. La verità è che dopo una partita persa si parla già di rivoluzione. Invece abbiamo bisogno di tranquillità, perché c'è ancora la Coppa Italia. E' successa la stessa cosa con Zoff. A marzo c'erano già promossi e bocciati, prima di tutti proprio Zoff, e poi vincemmo Coppa Uefa e Coppa Italia. Per le rivoluzioni c'è tempo. Non so se la Juve debba essere rifatta poco o tanto e comunque è un fatto che non mi riguarda». La Juve del futuro dovrebbe avere ancora Baggio come leader indiscusso. Una scelta che Casiraghi approva: «Ha le migliori qualità di tutti noi. E' giovane ma già con la personalità giusta per diventare il fulcro della nuova Juve. Oggi è il nostro punto di riferimento». Chi invece non ha dubbi sul proprio destino è Reuter. Inserito nella lista di coloro che rischiano il posto di lavoro, il tedesco si chiama fuori: «Non mi sento né sotto esame, né in procinto di andarmene. Io sono sicuro di rimanere». Intanto non si dissolvono i misteri attorno a Kohler. Lunedì è ritornato in Germania per l'ennesima visita da Muller Wolfarth, conclusa con una ecografia. Ieri mattina altra ecografia a Torino che ha confermato come l'edema al tendine sia quasi riassorbito. Ieri lo stopper ha riposato ed oggi riprende a correre. Sul suo ritorno in campo non si fanno previsioni, anche se Trapattoni spera di riaverlo già martedì prossimo contro il Milan. Fabio Verguano Lentini (a fianco) e Bagnoli, futuro allenatore dell'Inter, un personaggio che può contribuire al rilancio della sfida alle dominatrici d'un campionato che ha ormai assegnato lo scudetto Pier Luigi Casiraghi è l'unico tra gli juventini che abbia risposto alle parole di Trapattoni dopo la sconfitta nel derby: «Si fanno troppi drammi, io mi sento tranquillo e resterò bianconero»

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