Piacevole inconsueto Beethoven di A. Ri.

Piacevole inconsueto Beethoven Orlando-Ranzi Piacevole inconsueto Beethoven TORINO. Serata beethoveniana per il quarto appuntamento delle Soirées del Circolo della Stampa ideate da La Nuova Arca. Nel salone del Conservatorio ,cra di scena un'originale formazione cameristica (clarinetto, violoncello e pianoforte, impegnata nell'esecuzione di due opere poco frequentate del maestro di Bonn, il Trio op. 11 e quello op. 38, trascrizione di un lavoro viceversa notissimo, il Settimino op. 20. Delle due esecuzioni erano incaricati Raffaello Orlando, Nicolae Sarpe e Aldo Tramma; a quest'ultimo era anche affidato il supporto musicale (tre Adagi, fra cui quelli dalle Sonate «Patetica» e «Al chiaro di luna») alla lettura da parte di Galatea Ranzi di una scelta di testi poetici musicati da Beethoven e delle tre lettere da questi indirizzate «all'immortale amata». ' L'accostamento di te'sti e musica consentiva di sorprendere il musicista nel suo operare quotidiano, diviso fra l'arte, gli affetti e il mestiere; si accenna a quest'ultimo pensando alla trascrizione - gratificata da tanto di numero d'opus - del Settimino, lavoro fra i più aproblematici tra quelli usciti dalla penna del compositore. Emozionante la lettura che Galatea Ranzi ha dato delle lettere e intensa l'esecuzione di Raffaello Orlando e dei suoi colleghi al pianoforte e al violoncello. L'amore beethoveniano, così come si mostra attraverso i testi presentati, appare sincero, profondo ma sempre pudico, e soprattutto pronto a sublimarsi nell'arte: di questo fatto è prova indubitabile l'abbraccio universale auspicato dall'ode schilleriana adottata per il Finale della Nona, proposta in una traduzione ottocentesca in cui il Cherubino smarrisce l'articolo determinativo e si ritrova trasformato nel personaggio mozartiano (ve; lo immaginate Cherubino che.canta «non so più cosa son, cosa faccio» al cospetto del Padre eterno?). Generosi i meritatissimi applausi, [a. ri.]

Persone citate: Aldo Tramma, Beethoven, Galatea Ranzi, Nicolae Sarpe, Raffaello Orlando, Ranzi

Luoghi citati: Bonn, Torino