Quei soldi al pci

Quei soldi al pci Quei soldi al pci «Così il Cremlino aiutò Paese Sera in difficoltà» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dagli archivi una volta segreti del Cremlino continuano a uscire rivelazioni o precisazioni di scandali antichi e recenti. La «Komsomolskaja Pravda» ha pubblicato ieri una lista di partiti e movimenti comunisti stranieri cui i dirigenti moscoviti versarono nel 1990 decine di milioni di dollari. Tra questi il pei non figura, ma i comunisti italiani vengono chiamati in causa in altre due carte. La più interessante è una lettera del 31 dicembre 1986, firmata da Anatolij Dobrynin, all'epoca capo del Dipartimento internazionale del pcus. Per motivi dì discrezione, il giornale ha accuratamente tenuto nascosto sia il destinatario, sia il nome del «membro del Comitato Centrale del pei» di cui si parla. Secondo le nostre informazioni, tuttavia, si tratta di Armando Cossutta. Il testo pubblicato dalla «Komsomolskaja», marcato «segretissimo», recita: uno dei membri del CC del pei, «che occupa posizioni marx-leniniste, si è rivolto al Comitato Centrale del pcus con una richiesta di aiuti straordinari, in relazione alla decisione del tribunale di Roma sul pagamento dei debiti per la creazione nel 1982-83 del giornale "Paese Sera"... Si tratta di 900 milioni di lire italiane, pari a 633.765 dollari e 85 centesimi, che vanno pagati al più presto. Nel periodo delle aspre discordie tra la precedente dirigenza del pei ed il pcus, il giornale "Paese Sera" ha svolto un certo ruolo positivo. Il pcus aiutava all'epoca il compagno N. anche materialmente, nella pubblicazione di questo giornale, il cui direttore responsabile era M. Benedetti. Essendo come tutti i giornali italiani in deficit, "Paese Sera" non ha potuto rafforzare le sue basi materiali... La società che stampa il giornale ha dichiarato bancarotta. Il tribunale ha ingiunto al proprietario di pagare i debiti: il pei deve pagare 3,5 miliardi di lire, e 900 milioni li deve pagare l'ultimo padrone del giornale, Benedetti, che non ha questa somma. Secondo il compagno N., egli rischia di finire in prigione, e ciò che è peggio, come scrive il compagno N., possono essere fatte, "rivelazioni scandalose nei confronti dell'impresa e delle persone di cui Benedetti eseguiva le indicazioni". Considerando l'estrema indesiderabilità di un tale sviluppo degli eventi, abbiamo ritenuto conveniente, in via eccezionale, soddisfare la richiesta del compagno N. Allego il progetto di Risoluzione del CC del pcus. 31 dicembre 1986. A. Dobrynin». Il pagamento, come «La Stampa» ha già rivelato nell'ottobre scorso, venne effettuato u 4 gennaio 1987 a nome di Cossutta. L'altro documento risale invece al 1972 ed è firmato nientemeno che da Leonid Breznev in persona. Si tratta di un telegramma cifrato, inviato con i canali del Kgb a Luigi Longo, allora segretario generale del pei. Il leader comunista chiedeva tre milioni di dollari in «aiuti supplementari» per poter portare avanti la campagna elettorale del partito. «Capiamo tutta la complessità della situazione», scriveva Breznev, ma «come sa, compagno Longo, abbiamo già destinato 500 mila dollari in più del previsto per la partecipazione del pei alla campagna elettorale, e quindi quest'anno, il totale è di 5 milioni e 700 mila dollari». La richiesta di Longo, così, venne accolta solo in parte: 500 mila dollari invece di tre milioni vennero poco dopo spediti in Italia con un corriere del Kgb. Breznev, come sempre, si congedò con «saluti comunisti», [f. s.)

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