Come l'Italia ha fatto la sua scelta

Come l'Italia ha fatto la sua scelta L'ondata della Lega si ferma in Romagna. Nelle zone «rosse» rivincita di Garavini sul pds Come l'Italia ha fatto la sua scelta Da una regione alValtra tutte le sfumature del voto VALLE D'AOSTA Vince l'opposizione ma la giunta non molla AOSTA. Nulla è cambiato e nulla cambierà in Valle d'Aosta dopo le elezioni: dopo la riconférma del senatore Cesare Dujany e del parlamentare Luciano Caveri, candidati della principale lista di opposizione, la giunta non si dimetterà. Ieri c'è stato un lungo vertice tra i consiglieri e i segretari dei partiti di maggioranza (de, pds-gauche valdótaine, psi, adp e pri). Al termine un comunicato: «Pur rammaricandoci della mancata affermazione delle candidature di Giulio Dolchi e Augusto Fosson, ribadiamo la valenza esclusivamente nazionale della consultazione, che mai ha influito sugli assetti politico amministrativi della Regione». Di diverso avviso il segretario unionista Guy Grimod: «C'è stato un segnale di sfiducia nei confronti di questa maggioranza». Novità socialista Borsano superstar , TORINO. La de in Piemonte perde 220 mila voti, e 9,6 punti in percentuale (dal 30,6 al 21 %), ma rimane il partito di maggioranza relativa. Seconda la Lega Nord che con il 16,3 % supera di tre punti il psi. Quarto il pds (12,7 %). Poi di seguito Rifondazione comunista (6,5 %), i liberali (5 %) che vincono per un'incollatura la corsa con il pri (4,9 %). Complessivamente dalle circoscrizioni piemontesi (Torino ^Npyara-VerqeJJi; Ales'sandriaAsti-Cùneoj andranno a Montecitorio 50 deputati, 35 dal Nord e 15 dal Sud. Tra le sorprese il primo posto nella lista socialista di Gian Mauro Borsano, presidente del Torino Càlcio, il quale ha superato di circa 700 voti il capolista Giusi La Ganga e la bocciatura nella de del ministro dell'Industria Bodrato. Nei 17 collegi del Senato sono stati eletti in 24, tra i quali il segretario del pri Giorgio La Malfa e Gipo Farassino (Lega Nord) capolista anche per la Camera. Fra i nomi più conosciuti l'ex presidente dell'Eni Franco Reviglio, socialista. LOMBARDIA A Brescia la de risorpassa la Lega MILANO. Sfonda la Lega Nord, secondo partito nella regione e primo a Milano, crolla la de, arretra il psi e l'area ex comunista, avanza meno del previsto il pri. Sono i dati dell'area epicentro del terremoto elettorale. Il successo leghista è un trionfo personale di Umberto Bossi, che ha raccolto nella circoscrizione Milano-Pavia 240.517 preferenze (il secondo eletto del Carroccio, Maria Cristina Rossi è a 8469). Nella storia della Repubblica, il leader leghista è secondo soltanto a Giulio Andreotti, 367.235 voti nel '72, ma non c'era preferenza unica. La provincia più leghista è Varese (29,5). Controtendenza a Brescia, dove la de ha risorpassato il partito di Bossi che registra in provincia l'unica flessione (0,7) rispetto alle regionali del '90. Se il voto fosse stato valido anche per le elezioni amministrative, il governo regionale, pentapartito più pensionati, sarebbe entrato in crisi, passando da 42 seggi (su 80) a 38. La Lega avrebbe 19 seggi contro i 21 de, il pds calerebbe da 15 a 9. TRENTINO A. A. All'ex giudice Palermo record di preferenze TRENTO. Spetta a un ex magistrato il record di preferenze in Trentino Alto-Adige. Carlo Palermo, che a Trento istruì una maxi inchiesta sul traffico di droga e armi, ha portato ben 21 mila voti alla Rete, attestatasi oltre la soglia del 5%. Al successo della Rete si contrappongono i cali di de e psi, che hanno provocato vittime illustri: Beniamino Andreatta ha fallito l'elezione al Senato per la de e l'eurodeputato Pierre Camiti (psi) deve ora affidarsi al gioco dei resti. Al Parlamento ci saranno invece due esponenti della Lega Nord, capace di raggiungere l'0,9%. Enzo Boso, 47 anni, dovrà forse rinunciare al lavoro di elettricista per le sedute a Palazzo Madama, mentre Elisabetta Bertoni, 25 anni, sarà costretta a trascurare gli studi per la Camera. VENETO In Laguna Rocchetta meglio di De Michelis VENEZIA. Effetto Bossi per Franco Rocchetta, leader della Liga Veneta, che ha raggiunto il maggior numero di preferenze a Venezia, superando anche il ministro degli Esteri Gianni De Michelis. Anche nel Veneto bianco le elezioni sono state un plebiscito per la Lega (17 per cento e 8 seggi) e una bocciatura per la de, che ha perso sei de - fiutati. Piccolo calo per i sociaisti (1 seggio ih meno), con la rivincita personale di Mario Rigo, transfuga dal garofano e fondatore della Lega autonomia Veneto. Correndo praticamente da solo, Rigo ha conquistato il 5 per cento a Venezia, guadagnandosi un posto a Montecitorio. Nella regione dei trombati eccellenti (dalla Anselmi a Benetton), non sono mancate le sorprese anche tra i locali più quotati. In casa de, ad esempio, sono rimasti fuori Gianfranco Racelli e Marino Cortese, che aygvan.c», ppijtatò duemila, mihardi perla salvaguardia di Venezia. FRIULI V. GIULIA Sorpresa (positiva) anche per Bossi UDINE. «Un sondaggio segreto ci dà al 10 per cento». Quando il senatur Bossi, durante la campagna elettorale, aveva tirato fuori questo dato, molti l'hanno preso per una sparata. Invece la Lega è arrivata al 19,3 per cento, diventando il secondo partito della regione. Un risultato insperato per gli stessi leghisti, che hanno conquistato due seggi nella circoscrizione di Udine, Belluno, Gorizia e Pordenone. Dei partiti tradizionali, la democrazia cristiana ha perso terreno, ma ha evitato il tracollo: 29,6% e 4 seggi, contro i 5 del 1987. Tra gli esclusi anche un uomo di governo, Luciano Rebolla, sottosegretario al ministero del Turismo e dello Spettacolo. Un seggio in meno anche per il pds, stazionari i socialisti. LIGURIA De in regresso pds ancora peggio GENOVA. Il pds ha perduto il primato nella regione, sorpassato, sia pure in discesa, dalla de. La Lega Nord diventa il terzo partito in assoluto, mentre Rifondazione comunista assume il ruolo di quinta forza, incalzando un psi in calo, nonostante il successo strepitoso del suo capolista, Ugo Intuii, che con poco meno di 31 mila preferenze risulta il deputato più votato in assoluto del collegio. Nella de è tramontata definitivamente la leadership del gruppo tavianeo che durava dal 1945. Sull'esito delle elezioni ha giocato un fattore sociale molto preciso: da una parte il terziario tradizionale (commercio e turismo) delle città e delle due Riviere ha identificato nella Lega il riferimento del proprio malcontento; dall'altra, la vecchia classe operaia e portuale ha ribadito il proprio attaccamento alla tradizione «dura» degli Anni 50 e 60, preferendo Rifondazione al pds che pure aveva rinnovato quasi completamente i suoi quadri. EMILIA R. De Lorenzo, plebiscito a San Patrignano BOLOGNA. «Non è più la regione rossa». Il giorno dopo, esperti di analisi elettorale si trovano d'accordo nel giudicare il voto in Emilia Romagna. Lo spiegano con il calo del pds e con la crescita, sensibile, della Lega Nord. Come la Lega cresce anche il pri, capace di raddoppiare i voti a Bologna, dove però «stecca» Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente degli industriali cittadini. Premiata anche Rifondazione comunista (circa 8%), che vede l'elezione del giornalista di Raitre Lucio Manisco. E quanto a successi personali, Alessandra Mussolini è stata la più votata a Bologna per il msi. Singolare il voto a San Patrignano (dove sorge la comunità che ospita circa 1500 tossicodipendenti): qui il ministro della Sanità, De Lorenzo, ha raccolto 600 preferenze su 680 voti accordati al pli. Per la de, ha tenuto banco la sfida delle preferenze tra i «big» Casini e Cristoforo l'ha spuntata il primo con circa 50 mila voti, 15 mila in più del «rivale». La Lega s'è fermata qui Sprint comunista ANCONA. Il vento della Lega si è fermato nella vicina Romagna: se sulla riviera riminese i. seguaci di Bossi hanno raccolto il sei per cento, nelle Marche non hanno superato l'un per cento. Grande successo di Ri-, fondazione, soprattutto nelle] «due province rosse» di Pesaro; e Ancona. Eletto con oltre 10 mila preferenze un metalmeccanico cassintegrato della Merloni, Primo Galdelli. A Palazzo Madama ci andrà con il suo datore di lavoro, Francesco Merloni (de). Alla Camera Rifondazione sarà presente con il romanziere Paolo Volponi. , La de mantiene i tre senatori e i sei deputati della scorsa legislatura. Arnaldo Forlani raccoglie oltre 60 mila voti. Per il pds fa il pieno di preferenze il tesoriere del partito Marcello Stefanini (46 mila). Manca batte Veltroni nella «sfida tv» PERUGIA. Due dati caratterizzano le elezioni in Umbria: la vittoria personale dell'ex presidente Rai Enrico Manca (psi) e il successo di Rifondazione Comunista. Nella sfida tv fra Manca e il responsabile per l'informazione per il pds Walter Veltroni, Manca ha infatti ottenuto oltre 33 mila preferenze, Veltroni ha ottenuto 26 mila 700. Malcontento in casa pds per la massa di voti a Rifondazione, molti sostengono che la causa è una confusione dell'elettorato. Rifondazione ha strappato un seggio al Senato al psi: Ù perdente è Cassetta (Terni), superato per soli 40 voti dal rivale di sempre Casoli (Perugia I). Il candidato de più votato è stato il diretto rivale di Manca, Franco Ciliberti, che ha avuto oltre 26 mila voti battendo di gran lunga il capolista de Micheli, primo dei non eletti. TOSCANA Rifondazione sopra il IO per cento FIRENZE. E' Rifondazione Comunista la vera trionfatrice di queste elezioni in Toscana, fra le zone più «rosse» d'Italia. Con il 10,4% dei voti ha ulteriormente aggravato il calo del pds, attestato sul 31% (nell'87 il pei aveva il 46%). La maggioranza in Regione è ora gravemente in crisi. Contenuto il calo della de, che si attesta un po' al di sotto del 23% (aveva il 27%), e un buon risultato di psi, pri, pli. Non attacca la Lega Nord (che comunque raddoppia 1' 1,7 dell'87), né la Rete di Orlando, che in Toscana non ha avuto quasi voti. Fra gli esclusi eccellenti c'è Giuseppe Fomasari, sottosegretario all'Industria e uomo di punta della de toscana. Clamorose le bocciature dei ministri delle Poste Carlo Vizzini (psdi) e della Sanità Francesco De Lorenzo (pli), entrambi capolista. Vizzini è stato superato dal secondo della lista, l'assessore all'annona di Firenze, Calogero Nani. Bocciato anche il socialista Alberto Magnolfi, già vicepresidente della Regione. LAZIO Moana Pozzi meglio di llona Staller ROMA. Per il Senato, i voti della de riflettono l'andamento nazionale; regge il pds, in leggera flessione il psi,. stabili pli e psdi, incremento per msi e pri. Per la democrazia cristiana non sono stati eletti Franco Evangelisti, Enzo Carra e Piero Meloni, per il psi esclusi Giampiero Orsello, Giulio Santarelli e Paolo Portoghesi. Ko anche llona Staller (partito dell'Amore), Vittorio Ripa di Meana (pri), Antonio Pappalardo (psdi) ed i giornalisti Nando Martellini (Federalismo) e Franco Bucarelli (msi). Al Senato non hanno avuto eletti pli, psdi e tutti gli altri schieramenti minori. Per la Camera, nella circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone molti consensi per il leader pds Occhetto, i de Sbardella e Marini, il missino Fini. Nel psdi il più votato è stato Robinio Costi, in difficoltà Cariglia. Mammì (pri) è andato meglio di Altissimo (pli). Bene anche Pannella (lista propria), Moana Pozzi (partito dell'Amore) e Leoluca Orlando (Rete). Confermati 2 ministri e 3 sottosegretari L'AQUILA. Il dopo-elezioni non registra terremoti in Abruzzo. Sono stati rieletti i due ministri Remo Gaspari e Rosa Russo Jervolino (il primo con circa la metà delle preferenze dell'87, poco più di 88 mila) e i tre sottosegretari Ricciuti (de), Marinucci e Susi (psi). Non è stato rieletto Gianni, Manzolini, socialista, ex sottosegretario agli Esteri ed ex giornalista Rai. Non passa neanche Amedeo D'Addario, il cui nome era finito per errore nella lista dei deputati a rischio preparato dalla Commissione antimafia. Diventano senatori il direttore del Gr-2, Marco Conti, e l'ex sindaco dell'Aquila, Enzo Lombardi, ambedue de. Nel pds, successo per l'ematologo Glauco Torlontano. Dopo 24 anni, toma un deputato del pli : è Renato Altissimo. MOLISE Vanno forte i «molisani» CAMPOBASSO. Per il Senato flessione della de, che ha ottenuto soltanto uno dei due seggi disponibili (con Di Lembo). L'altro è andato alla Usta per il Molise (che comprendeva pds, pri, psdi, pli, Usta pannella, verdi. Rete, rifondazione comunista, ma non il psi), una coaUzione che presentava come proprio candidato Luigi Biscardi, fratello del giornalista sportivo che ha inventato il Processo del Lunedì. Biscardi è stato in passato amministratore locale neUe Uste del psi. Non è invece stato rieletto il senatore de Lello Lombardi. Il successo della Usta per U MoUse : - npe anni di egemonia assoluta da parte della de per il Senato. Riguardo la Camera, tre dei quattro seggi sono andati allo scudo crociato, che ha ottenuto la maggioranza assoluta. CAMPANIA Alessandra Mussolini trionfo personale NAPOLI. Tiene il quadripartito, in Campania. La democrazia cristiana mantiene esattamente i voti dell'87, i socialisti salgono, stabili pli e psdi. E' stato un voto di conferma, dunque, caratterizzato soprattutto dal trionfo personale di Alessandra Mussolini, candidata nelle Uste del msi, che ha ottenuto ben ventimila preferenze (e molte altre ne ha ottenute a Bologna). "Successo inaspettato perii «signor nessuno»' Alfredo Vito, primo degli elettidc, che ha ottenuto 80:.rnila preferenze, superando di 20 mila preferenze il Ministro dell'Interno Scotti. La vera sconfitta è la Rete, che pensava di raggranellare consensi e, se non eguagliare, avvicinarsi ai risultati siciliani, mentre ha fallito. Fra i grandi esclusi Carmine Abbagnale, uno dei «fratelioni d'Italia» del cannottaggio azzurro, che non ha raggiunto il quorum per poter approdare in parlamento neUe liste deUa de. Il popolarissimo atleta è infatti tra i primi non eletti. PUGLIA Vince Matarrese non Maria Fida Moro BARI. La de perde un senatore in Puglia: riconfermati Giuseppe Giacovazzo (ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno) e Angelo Bernassola (vicepresidente dell'Internazionale de), ma non Adriano Bompiani. Stessa sorte per Maria Fida Moro, eletta nell'87 con la de ma esclusa questa volta dopo essere passata nelle liste del psi (che però guadagna un senatore). Per la Camera, il sottosegretario psi agli Esteri Claudio Lenoci ha staccato di oltre 10 mila voti Rino Formica. Sempre per il «garofano», nella circoscrizione Brindisi-Lecce-Taranto il presidente deUa commissione per le partecipazioni statali, Biagio Marzo, ha battuto Claudio Signorile, risultato secondo. Grande successo invece per Antonio Matarrese (de), presidente della Federcalcio, rieletto con oltre 40 mila voti. Fra gli esclusi, il nuotatore Paolo Pinto (psi), il giornalista Nando Martellini (federalismo), i cantanti Franco Califano (psdi) e Domenico Modugno (verdi). BASILICATA Nella de Colombo non è più il primo POTENZA. In BasiUcata, il leader storico deUa de, Emilio Colombo, è stato superato per la prima volta da un compagno di partito (Angelo Sanza). Tra i de, primo dei non eletti alla Camera è Giampaolo D'Andrea (membro della segreteria di Forlani). Trombato al Senato l'ex presidente deUa Regione Michetti. Il psi, invece, segna un suc¬ cesso. Nicola Savino, presidente della commissione parlamentare giovani e capoUsta del garofano aUa Camera per la circoscrizione Potenza-Matera, è uno dei sociaUsti più votati d'Italia (ha raccolto il 32%). Pds: l'editorialista de «la Repubblica» Alberto Jacoviello, sebbene trombato, entrerà alla Camera grazie alla composizione dei resti. Il capoUsta del pds, Giacomo Schettini, invece, non è riuscito a passare. CALABRIA Crescono i liberali Misasi salva la de REGGIO CALABRIA. Inattesa stroncatura per Giacomo Mancini, leader storico del psi calabrese. A 76 anni, l'ex segretario non tornerà alla Camera, dove è stato ininterrottamente deputato dal 1948. Nei rapporti fra i partiti, il voto non ha provocato cambiamenti significativi: la de subisce una flessione ma non crolla (Misasi raccogUe 68 mila preferenze), i socialisti tengono, i missini pure. Cresce il pli, che porta in Parlamento Attilio Bastianini, candidato importato da Torino. Nella regione dei sequestri (l'ultimo è di lunedì, nella Locride) Angela CaseUa, «mamma coraggio», non ce l'ha fatta. Ha portato acqua al mulino scudocrociato, senza riuscire a farsi eleggere. Nel pds, prima eletta è Simona Dalla Chiesa. Rifondazione porta a casa due deputati e un senatore: Girolamo Tripodi, ex pei, leader della rivolta dei sindaci di Gioia Tauro contro la centrale, è eletto in tutte e due le Camere. SICILIA pS Vizzini record Macaluso K.O. PALERMO. Una de «anomala» in Sicilia: avanza del 2% e inverte la tendenza nazionale. Primo a Palermo il ministro del Mezzogiorno Calogero Mannino che distanzia di oltre 7500 voti il vicesegretario Sergio Mattarella. Il ministro deUe Poste Carlo Vizzini ottiene U «massimo storico» per il psdi ancora nella Sicilia occidentale e un secondo seggio mai ottenuto qui dal sole nascente. Nel pds, che fa un tonfo, resta escluso a sorpresa il capoUsta voluto da Botteghe Oscure Emanuele Macaluso: per l'ex direttore deU'Unità ed ex senatore non resta che il ruolo di primo dei non eletti. NeUa Sicilia orientale il psi conferma il ministro della Protezione civile Nicola Capila e il capogruppo alla Camera Salvo Andò. Ma il dato più clamoroso è rappresentato nell'isola dalla Rete di Leoluca Orlando il quale ha ottenuto ben 134.732 preferenze e ha distanziato di ben 130.000 consensi il secondo degU eletti, Alfredo Galasso. SARDEGNA Successo di Segni Sgarbi recuperato CAGLIARI. La Sardegna ha incoronato (con i resti) anche Vittorio Sgarbi. Con 11.303 preferenze, il critico d'arte ha conquistato il diciannovesimo seggio che gU isolani contano ora a Montecitorio, portando il partito liberale di CagUari-Sassari-Nuoro-Oristano al 2,8 per cento (rispetto al precedente 0,9 per cento). Scarsa adesione hanno registrato, invece, i dieci candidati referendari, distribuiti in vari partiti. Solo due (Mario Segni e Giovanni Boi, entrambi de) ce l'hanno fatta. Segni ha riscosso un indubbio successo personale; mentre, sempre in casa democristiana, vittime illustri sono Nino Carrus e Ariuccio Carta, entrambi già parlamentari. I problemi dell'assistenza hanno portato fortuna, invece, al biancofiore Bruno Randazzo (già consigliere regionale deUa Sardegna e presidente della Associazione nazionale assistenza spastici) e al socialista Raffaele Farigu, dell'Unione italiana ciechi. D COSI' IL VOTO PER AREA GEOGRAFICA DATI IN PERCENTUALE