Match in diretta tra Vespa e la Malfa di Curzio MalteseEnrico Mentana

Match in diretta tra Vespa e la Malfa LA MARATONA DEI CINQUE TG Match in diretta tra Vespa e la Malfa «Lottizzato io? Sei tu un lottizzatore». Molti regali per «Blob» E m STATA una partita ™ difficile...» (Arnaldo Forlani, RaiUno). «L'atmosfera non è delle migliori» (Onofrio Pirrotta, dalla sede democristiana deserta, RaiDue). «Ma non rompeteci i coglioni» (voce femminile, Tg3). «A Fede, so' qua. No, volevo sape se puro stavolta me levi a parola a casaccio» (Gianfranco Funari, Italia Uno). «Senti, io ho gli exit polis della Cirm, possiamo confrontarli con le proiezioni dell'Abacus e della Doxa, se mi dai l'Imput» (voce in studio, Canale 5). «Attenzione, qualcuno sta dando informazioni non corrette» (Lombardo dall'Abacus, Italia 1). «Ecco a voi gli Sbullonati!» (pubblicità giochi Gig, Rete4). Blob elettorale. Ultimi giorni di un'umanità mezzobusta. Era così bella, alla vigilia del dì di voto, questa guerra delle non stop. Fininvest contro Rai, studio contro studio, piazza contro teatro, Samarcanda per Samarcanda. Quasi un mondiale di calcio, una canzonissima moltiplicata per cinque. Chi vincerà, Enrico Mentana o Bruno Vespa? Emilio Fede o Moretti? E gli ospiti più brillanti? Le piazze calde e fragranti? Le vignette più belle? Gli scazzi migliori? Invece. Sul festival del mezzobusto cala l'ombra della fine. La prima repubblica? Sì, certo. Ma soprattutto la videocrazia. Non cercate sul volto di Forlani, Craxi, Occhetto, financo Cariglia, le rughe e gli spasmi di una sconfitta. Dissimulano, guardando in camera. Troppe scuole d'immagine. Le vere facce da regime son quelle dei mezzibusti. Depressi, sconcertati, agghiacciati. Gente che ha lavorato sodo una vita. E ora, carriere in fumo. Trombati. Alla prima proiezione, ore 15, Bruno Vespa collassa nella poltroncina azzurra, il mento crolla, avrà perso, lui, almeno il venti per cento di se stesso. Onofrio Pirrotta è nella sede della democrazia cristiana, sedie vuote, televisore spento. Faccia che ricorda periferie urbane, copertoni bruciati, muri crollati. Aspettando il segretario Arnaldo Forlani. Fede s'innervosisce e comincia a litigare con Gianfranco Funari, mentre Giuliano Ferrara s'ammoscia (per tutta la serata farà l'amaro Giuliano). Il peggio è Italo Moretti, Tinto illimano che dal '76 canta in tv la stessa canzone sul pueblo unido. Mummificato. Ma se la gente vota così, allora noi a che serviamo? E peggio ancora, dicono, è l'aria che si respira nei corridoi della Rai: si annunciano «notti dei lunghi coltelli» e i soliti bene informati sostengono che addirittura tutti e tre i direttori dei tiggì potrebbero saltare. Solo fantasia? L'Ok Corrai scatta alle 18, tra Giorgio La Malfa e Bruno Vespa. «Uno dei più belli della storia televisiva», dirà Ferrara, che lo replica su Italia 1. La Malfa a Vespa, ironico: «E ringrazio il suo tg, che non mi ha mai intervistato nel mese di marzo, come ha fatto con tutti gli altri». Vespa, basito: «Ma come, abbiamo fatto i migliori servizi sulle sue conventions». Poliglotta. La Malfa non si impressiona: «L'uso che i partiti di governo hanno fatto della televisione mostra che il problema della Rai è il primo da affrontare nel prossimo Parlamento. Due movimenti che hanno avuto successo in queste elezioni, repubblicani e leghe, hanno ricevuto un trattamento inaccettabile dalla tv di Stato». Vespa: «Posso dire il mio parere?». La Malfa: «Lo dice ogni sera, lasci perdere. Onorevole Vespa, lei è stato sconfitto come l'onorevole Forlani. Se ne deve andare». Vespa: «Se c'è stata lottizzazione, il suo partito l'ha fatta come e più degli altri. Non mi faccia fare i nomi». La Malfa: «Lei ha usato i soldi degli italiani per fare propaganda a un partito che ha perso». Vespa: «Io sono un professionista...». La Malfa: «...al servizio dei partiti». Vespa: «Lei è poco sportivo». La Malfa: «E adesso, che fa? mi toglie la linea?». Il senatur Bossi invece se la cava con una sola battuta al tandem Fede-Ferrarà: «Il vostro partito, il psi, ci ha prova- to con Castellazzi a fregarci, ma gli è andata male». Sono i rari barlumi di un pomeriggio da cani. Pirrotta riesce finalmente ad agganciare Arnaldo Forlani e gli butta addosso tutta la sua grande disperazione:; «Onorevole, gli italiani hanno detto con questo voto di npn voler essere governati. Ma è possibile?». Masotti del tiggìdue accarezza col microfono Bettino Craxi: «Tutto sommato al psi è andata bene...». Gelido, l'altro: «Non mi pare. Al Nord la fles¬ sione è piuttosto netta». I salotti della concorrenza si assomigliano tutti. Riprende il blob. «Aò, Fede, ma me voi dà sta linea. C'ho qui Venturini, ah no, scusa, Libertini, il senatore» (Funari, Italia 1). «Il senso di questo pomeriggio è che stiamo passando dalla prima alla seconda repubblica» (Giuseppe Turani, Italia 1). «Novità elettorali? Prima mi giravano, ora sono frantumate» (Bobo di Staino, RaiTre). «Ma insomma posso parla? C'ho Battaglia. Ah, lei non è Battaglia? Perdoni, ma co' quei baffi» (Funari, Italia 1). «La de è sempre più centrale» (Paolo Liguori, RaiTre). «Il psi è l'ago della bilancia. Vorrei che Forattini disegnasse Craxi vestito da arbitro, invece che con gli stivaloni di Mussolini» (Ferrara, Italia Uno). «Quel vento in poppa che commentatori compiacenti attribuivano ai repubblicani non c'è stato» (Mentana, Tg5). «Vabbè, allora sai che te dico? Me ne vado. Guarda 'n po'» (Funari, fine). Indro Montanelli capisce e si dissocia, dicendo a Bruno Vespa: «Ma perché mi vuoi tirare dentro a questo bla bla bla che non finisce mai e ha annoiato tutti i telespettatori?»- . ,u ... „ Ì ut S'avanza la sera, e poi la notte delle Samarcande. Ferrara con gli ultras, Lerner coi lombardi, gli inviati di Santoro a Palermo («Siete contenti di come hanno votato gli italiani?», il mitico Mannoni). Ma questa è Televermicino. Con una Repubblica in fondo al pozzo. Però, forse, chissà. Fede raggiante annuncia che il quadripartito avrebbe la maggioranza di tredici seggi alla Camera, nonostante tutto. I mezzibusti si rianimano un poco. Vuoi vedere che «tutto cambia perché nulla cambi», come diceva coso, Venturini, no Libertini, citando il Gattopardo? «Uèila, siore e siori buonasera. Così siamo arrivati al lunedì 6 aprile. Bene, bene. Questa è una trasmissione molto importante della Ruota della Fortuna, eh. Per due motivi, eh. A parte che saremo forse interrotti dai risultati elettorali, oggi cominciano con noi due nuovi sponsor. Ve li presento subito» (Mike Bongiorno, Canale 5). Curzio Maltese Enrico Mentana- \,{ direttore del Tg5 q\ Pruno Vespa direttore del Tgl