Como drogato semina il terrore in una villa

Como, drogato semina il terrore in una villa I genitori sono ricoverati in prognosi riservata, il papà ha fatto scudo con il corpo a uno dei piccoli Como, drogato semina il terrore in una villa Aggredisce nella notte a coltellate padre, madre e due bambini COMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Terrore l'altra notte a Montana Lucino, alla periferia di Como: un giovane, quasi sicuramente un tossicodipendente sotto l'effetto di stupefacenti, dopo aver assaltato la villetta di Antonio Curti, 40 anni, tecnico di informatica, armato con un coltellaccio da cucina, ha aggredito tutti coloro che si trovavano nell'abitazione. Antonio Curti e sua moglie, Pinuccia Butti, pure lei quarantenne, sono ricoverati all'ospedale S. Anna di Como con prognosi riservata. Entrambi hanno fratture alla testa e ferite in diverse parti del corpo. La donna ha subito anche una ferita che le ha trapassato l'addome. Prima dell'arrivo dei soccorritori Curti e la moglie hanno perso molto sangue, per cui si sono rese necessarie numerose trasfusioni. Nello stesso ospedale è ricoverato il figlio della coppia, Michele, 11 anni, con ferite alla testa provocate dal manico del coltellaccio. Per il ragazzino la prò- gnosi è di 10 giorni, mentre Francesca, la figlia tredicenne, davanti alla quale il padre ha fatto da scudo, non è ferita, ma in stato di choc. Dell'aggressore per ora si ha solo un identikit sommario, tracciato sulla traccia delle testimonianze delle vittime: circa 25 anni, alto 1 metro e 60. Nella villetta di Antonio Curti è entrato nella notte: dapprima si è fermato in cucina per mangiare un paio di banane e fumare due sigarette. Forse pensava che la casa fosse disabitata e la sua intenzione era quella di compiere un furto. Perché poi abbia preso un coltellaccio da cucina e si sia coperto il volto è uno dei tanti interrogativi sorti dopo l'agghiacciante vicenda che sembra essere tratta dal copione di un film dell'orrore. Alle 4 e 30 la situazione è precipitata. Entrato nella cameretta di Francesca, l'assalitore ha fatto rumore, svegliando di soprassalto la ragazzina che, terrorizzata, si è messa a urlare. Ignari di quanto stava accadendo sono accorsi i genitori e il fratellino: ad attenderli, dietro la porta, con il coltellaccio in mano c'era l'aggressore che si è avventato su tutti, colpendo ripetutamente Antonio Curti e sua moglie. L'uomo per difendere la donna e i figli ha ingaggiato una colluttazione con l'assalitore: un fendente gli ha reciso di netto un dito della mano destra e altri lo hanno poi colpito in diverse parti del corpo. Solo quando si è visto consegnare 800 mila lire il malvivente si è allontanato lasciandosi alle spalle una scia di sangue e di dolore. L'aggressione è durata una ventina di minuti. Quando, scattato l'allarme, sul posto sono giunti i carabinieri del nucleo operativo di Cantù e della stazione di Lurati Caccivio i militari non volevano credere ai loro occhi. «Una scena agghiacciante, c'era sangue un po' dovunque, in quasi tutti i locali», osserva il maresciallo Carmine Forcella, comandante del nucleo di Cantù. Dall'alba di ieri mattina in tutto il Comasco è in atto una caccia all'uomo. I carabinieri cercano il violento assalitore. Potrebbe essere uno della zona, soprattutto considerato che ha agito da solo. Negli ultimi tempi in provincia di Como ci sono state numerose rapine, sempre però compiute da tre-quattro banditi, com'è stato un paio di settimane fa quando a Civate è stata assaltata la villa di Matthaeus, il centrocampista dell'Inter, quella sera impegnato in un'amichevole in Austria. A Civate i banditi sorpresero la donna del calciatore, Lolita Morena, ex miss Svizzera, che sotto la minaccia delle armi era stata obbligata a consegnare diversi oggetti preziosi fra cui il «pallone d'oro» vinto dal centrocampista nerazzurro dopo i mondiali del '90. Marco Marcili

Persone citate: Antonio Curti, Carmine Forcella, Lolita Morena, Lurati, Matthaeus, Pinuccia Butti