Argentin sfida il pavé di Emanuele Novazio

Krabbe, fumata grigia In discussione a Darmstadt il destino della velocista Krabbe, fumata grigia Proposto di ridurre la squalifica a 3 mési Ma la Federazione si rifiuta di accettare DARMSTADT DAL NOSTRO INVIATO Una giornata di ansia, di tensione, la speranza di una «assoluzione» e di un ritorno alle gare. Poi, quando già Katrin Krabbe, Britt Breuer e Silke Moller erano convinte della loro «vittoria» più sofferta, il «no» della Federazione tedesca di atletica alle proposte concilianti e miti della commissione giudicante, nominata dalla stessa Federazione: tre mesi di sospensione invece dei quattro anni decisi in prima istanza, nessuna accusa di doping, nessuna comunicazione alla Federazione internazionale. «Sarebbe stata una grave sconfitta della lotta al doping», dice la motivazione dell'«accusa». A tarda sera, ieri, il caso Krabbe rimaneva dunque aperto, in attesa di un nuovo compromesso o di un ricorso alla giustizia ordinaria della campionessa mondiale e olimpionica e delle sue compagne di quadra, presenti con lei alla lunghissima udienza iniziata alle 9,30 del mattino. Eppure, per un momento, la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona della prossima estate era sembrata certa, all'atleta di Neubrandenburg. Quando il presidente della commissione giudicante, Giinther Emig, aveva letto il suo verdetto sotto forma di «proposta alle parti», Katrin Krabbe non aveva sorriso, non aveva detto niente alle due compagne, anche loro nate e vissute nella ex Ddr. Ma aveva guardato con insistenza gli appunti tormentati per tutto il tempo dell'udienza. X Solo quando il suo avvocato, Rheinard Rauball, aveva chiesto mezz'ora di tempo per riflettere con le sue clienti, men¬ tre «l'accusa» faceva altrettan. to, Katrin lo aveva ringraziato con un sorriso che le aveva riempito il viso. L'atleta ventiduenne, simbolo del nuovo sport tedesco, aveva ragione di essere felice:: in prima istanza, il Tribunale sportivo della Federazione l'aveva sospesa per quattro anni - la stessa pena inflitta alle compagne e al loro allenatore Springstein - sospettando una manipolazione dei campioni di urina prelevati durante un perìodo di allenamento in Sud Africa a gennaio. Tutti e tre inspiegabilmente, identici e dunque, probabilmente, manipolati. Adesso tutto torna indietro: se la condanna sarà confermata, o comunque si deciderà una riduzione meno vistosa, le tre atlete potranno dire addio allo sport, e non solo alle Olimpiadi di Barcellona. Sarà il crollo del grande sogno cominciato all'Est, quando le Germanie erano due, e culminato con l'unificazione. Ma sarà anche l'esplosione di una crisi d'immagine per la Germania Unita che a Barcellona non potrà contare sulla sua migliore atleta. E certamente sarà un colpo gravissimo per «il popolo dell'Est», che ha vissuto la vicenda Krabbe come un attacco volgare alla gente nata «al di là del Muro». Con la «sentenza» proposta ieri, le tra atlete avrebbero dovuto impegnarsi anche a controlli ginecologici, nell'ambito dei test antidoping, e avrebbero dovuto pagare le spese dei procedimenti aperti dalla Federazione. Ma sarebbe stato un pacchetto che nell'insieme non avrebbe pesato più di una contravvenzione. Il presidente aveva fatto capire, dopo aver ascoltato i te- stimoni, che non c'erano gli estremi per una condanna troppo severa: il principale perito «a carico», il prof. Donike di Colonia, che ha effettuato le prove sui campioni di urina, si è «contraddetto», per esempio, quando ha sostenuto che le urine non potevano essere delle tre ragazze, e poi si è smentito affermando che potevano essere di una di loro. Sono stati però due «conigli» tratti all'ultimo dal cilindro della difesa a convincere il presidente Emig. Il direttore dell'Istituto olandese per la lotta al doping, Vrijman, ha affermato che i contenitori nei quali le urine erano rimaste quattro giorni senza sorveglianza nel viaggio dal Sud Africa a Colonia, non erano i più adatti: ce ne sono di più sicuri, quelli che non si possono aprire senza lasciare tracce vistose. Perché si è scelto questo modello? Fórse qualcuno aveva interesse a farlo, per manipolare i campioni stessi. Emanuele Novazio Momenti di ansia per Katrin Krabbe

Luoghi citati: Barcellona, Colonia, Ddr, Germania, Sud Africa