Lunga vita al popolo dei Bot

Lunga vita al popolo dei Bot Gli italiani oggi vanno alle urne. Tutti gli scenari possibili sul dopo voto Lunga vita al popolo dei Bot E la lira? Ciampi a rapporto da Cossiga MILANO. Suonerà presto, martedì mattina, la sveglia per gli operatori del Liffe, il mercato a termine di Londra. Alle 7 e 35, infatti, inizeranno con mezz'ora d'anticipo sulla consueta tabella di marcia gli scambi a termine sui Btp italiani. Perché questa levataccia? Ma per consentire, dicono a Londra, ai broker di Tokyo e dell'Estremo Oriente di operare sui titoli italiani. L'anticipo di una sola mezz'ora permette di collegare idealmente la City al Kabuto Cho giapponese e ai dragoni di Hong Kong pochi minuti prima della chiusura delle piazze orientali. E Milano? La sveglia, dati i fusi orari, suonerà ancora prima per i registi bancari del reddito fisso: poco dopo le sei saranno tutti sulla plancia di comando, strettamente collegati con gli uomini della Banca d'Italia. Il grande polso del voto, in economia, sarà proprio l'andamento di Bot e Gct. In Piazza Affari, Borsa asfittica e malconcia, magari ci saranno profondi scossoni («Se perde il quadripartito sarà un disastro» spiega Attilio Ventura, presidente della Borsa e candidato de) ma tutto si limiterà a poche decine-di miliardi e a un pubblico ristretto. Altra cosa è la reazione del mercato del reddito fisso: una media di 7-8 mila miliardi di scambi sul mercato secondario; un giro d'affari terzo al mondo, superato solo dai titoli di Stato Usa e giapponesi; una partita dai numeri giganteschi, come dimostrano i 110.871 miliardi in operazioni pronti contro termine gettati da Bankitalia sul mercato tra febbraio e marzo per pilotare la delicata danza dei tassi in mezzo a emissioni a getto continuo. E non a caso lo stesso Carlo Azeglio Ciampi, ieri mattina, ha avuto un colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Ordinaria amministrazione, assicurano i collaboratori, ma è facile capire come il Presidente abbia voluto verificare con il governatore le prospettive per lira e reddito fisso, alla vigilia del voto. Troppe chiacchiere sui Bot hanno accompagnato la campagna eletto- rale. Ma in via Nazionale, del resto, ostentano tranquillità: la lira ha retto alle pressioni elettorali con grande disinvoltura. Il marco vale meno che all'inizio di gennaio, quando superava quota 756 lire, e nelle passate settimane Bankitalia ha investito solo poche centinaia di milioni di marchi nel sostegno della moneta. Una sciocchezza, rispetto ai 7 miliardi di dollari spesi tra novembre e dicembre prima del rialzo (obbligato) dei tassi. E sul reddito fisso, comunque, non si possono nutrire per ora troppe preoccupazioni: sì, i rendimenti sono saliti quasi di un punto, in certi casi, ma il mercato ha assorbito proprio alla vigilia del voto l'offerta record di titoli. E non va dimenticato, si fa notare, che si vota per la prima volta a frontiere valutarie aperte. E il temuto salasso, anche se le esportazioni lecite (e illecite) di capitali sono aumentate, è stato contenuto in cifre modeste. Quasi un miracolo. Eppure, la sveglia anticipata della Borsa londinese non è un segnale da trascurare. Anzi, è il segnale che alcune cose ormai sono cambiate per la finanza pubblica e le tasche dei risparmiatori italiani, innanzitutto, è la conferma che il Bot è, ormai, un fenomeno internazionale. Hanno ragione, insomma, gli uomini di Ciampi a sottolineare, come hanno fatto in questi giorni, come Bot, Cct e Btp siano ormai un fenomeno internazionale, sottoposti alle regole dei mercati globali e che, sotto questa luce, la sola idea del consolidamento (o congelamento) dei titoli di Stato sia una sciocchezza concettuale oltre che un eventuale, grave errore politico. Una mossa del genere avrebbe ripercussioni tremende sulla credibilità dell'Italia e provocherebbe un vero e proprio terremoto assai al di là dei confini con ripercussioni immediate sul processo di integrazione europea. E la sveglia anticipata del Liffe londinese, in questa chiave, segnerà il primo vero test sul ca- Martedìchek-upcon santic il primo alla City veglia pata so Italia da parte della finanza internazionale«di non poco conto se si considera che a marzo gli scambi di contratti sui Btp, a Londra, hanno frantumato tutti i primati (299 mila contratti future contro il precedente record di 181 mila). Ma il vero esame sarà fatto dal Bot-people, ovvero l'Italia che risparmia. Secondo le stime di via Nazionale (un calcolo preciso è impossibile) una famiglia su tre, nel Nord, ha investito in titoli di Stato. Il fenomeno è ben radicato anche al Centro (una su 5) e anche al Sud, ove la percentuale dei detentori di titoli di Stato scende al 10% delle famiglie. Tutti, in qualche modo, hanno voluto blandire e rassicurare questo popolo di elettori. I messaggi anticonsolidamento si sono inseguiti nelle ultime settimane e rassicurazioni ci sono state anche sul fronte dell'anagrafe tributaria. Lancia l'aliar- me, come prevedibile, solo la Lega Lombarda «perché - spiega Marco Formentini, l'esperto di Bossi - è evidente che con questa politica prima o poi mancheranno i soldi per ripagare i risparmiatori», ma, almeno per ora, l'esercito delle famiglie non ha dato segnali di nervosismo anche se tutti preferiscono esser prudenti e liquidi. Impressiona, a questo proposito, l'atteggiamento dei gestori. A marzo, infatti, i fondi di investimento, in particolare la Sprind di Angelo Abbondio (sotto il controllo della Gir) e la Azimut, di Gian Mario Roveraro hanno riversato sul mercato quasi 1400 miliardi tra Bot e Cct. I motivi? Fare liquidità, in vista di possibili opportunità post elettorali e acquistare più titoli esteri. E nelle grandi banche, in queste settimane, il consiglio è stato uno solo: fare pronti contro termine impegnando i propri Bot e Btp. Sfiducia nel reddito fìsso? Semmai c'è la convinzione che lo Stato presto dovrà chiedere nuovi quattrini e dovrà farlo a condizioni sempre più pesanti. Ugo Bertone Martedì il primo chek-up alla City con sveglia anticipata DAL BUCO ALLA VORAGINE [L'ESCALATION DEI CONTI PUBBLICI.IN MILIARDI DI LIRE] DEBIT0AL TIT0LI SPESA PER ANNO 31 DICEMBRE Dl STAT0 FABBIS0GN0 INTERESSI . 1 1987 885.237 405.757 113.697 76.051 1988 1.012.650 531.891 124.847 87.456 1989 1.146.307 597.545 132.335 105.269 1990 1.295.825 755.063 140.431 125.773 1991 1.454.550 826.090 152.184 146.256

Persone citate: Angelo Abbondio, Attilio Ventura, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Cossiga, Francesco Cossiga, Gian Mario Roveraro, Marco Formentini, Ugo Bertone