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Cai-Uget in Coro a New York Bel concerto Cai-Uget in Coro a New York TORINO. Festoso ritohio del Coro Cai Uget al Conservatorio, gioia di ritrovarsi, allegria e molti programmi per il futuro: il gruppo, da poco rientrato da una tournée in Germania, andrà presto a New York per le feste colombiane. Sono passati otto anni da quando le voci del Cai Uget hanno cantato qui, nella bella sala costruita dall'architetto Gianni Ricci, così conciliativa di funzionalità, raccoglimento e gradevolezza d'ambiente: il suono del Coro, arricchito di nuove voci e nuovi canti, ha trovato nella sala del Conservatorio la sonorità di cui ha bisogno sul piano del fraseggio e della pronuncia. Diretto da Mario Allia, che è pure autore di alcune colorite armonizzazioni, il Coro Cai Uget ha presentato una vivace rassegna di testi e melodie regionali; la forma predominante è quella con ritornelli, che la bravura del nostro Coro sa variare ogni volta nell'accento e nell'espressione; lo stile degli accompagnamenti va dalla nobiltà più asciutta alle combinazioni più scanzonate, in «pizzicati» orchestrali e segmenti a bocca chiusa che rappresentano l'episodio trattato come uno scenario vivente. Alcune melodie si identificano con luoghi ed eventi e si perpetuano senza un nome: di grande suggestione il colore russo che si sovrappone al canto trentino «Siam prigionieri» (di soldati austriaci di lingua italiana in Siberia); in «Entorno al foch» le armonie di Benedetti Michelangeli introducpno una cruda dissonanza solo /per spianarla in affettuoso! sorriso, e «La sposa morta» con gli accordi scritti da Antonio Pedrotti ricorda la tenera malinconia di certe nenie b ninne nanne di Grieg. , Fedeli sempre al tessuto del; canto.; popolare, alcuni brani erano di autori moderni, con l'ironia di «Tranta,... Quaranta»1 di Nino Costa (musica di D. Cantino) e la commozione luttuosa di «Passa parola» di Ja- ; hier: melodia di Sergio Libero vici, armonia di Gilberto Mazzari, due musicisti da poco scomparsi ma sempre presenti. nell'animo di tutti perla loro dedizione alla civiltà della mu-1 sica popolare. Sala piena,di affezionati, di amanti del canto'e della montagna, e applàusi vibranti dopo ogni brand, e alla fine della serata. [g. p.]