Torturatemi ma non scrivo «suicidarsi» di Oreste Del Buono

Torturatemi ma non scrivo «suicidarsi» RISPONDE O.d.B. Torturatemi ma non scrivo «suicidarsi» Preg.mo sig. Del Buono, la rubrìca del 24/3 criticava la non corretta pronuncia degli accenti nell'italiano, definendola lesiva all'orecchio. Vorrei aggiungere quanto orrore mi pervada invece la frase «Assieme con». Tale cattiva abitudine non è solo dei giornalisti mezzobusto, essa è spesso cattiva ospite di questo quotidiano. Qualcuno potrà dire: con l'uso frequente, tale uso si potrà consolidare, lo non sarò mai d'accordo; se cosi non facessi, dovrei un giorno abituarmi ad accettare anche il risultato di 5 scaturente da 2 + 2... Angelo Spagnuolo, Torino GENTILE signor Spagnuolo, non ero io a criticare, o almeno non criticavo tanto quanto il mio corrispondente. Io, anzi, lo esortavo ad aver più pazienza, almeno a non prendersela troppo, perché gli stessi custodi della lingua italiana sono andati diventando in questi anni sempre più permissivi in tutto. Sul Devoto-Oli (Le Monnier), trovo, infatti, per assieme: avverbio, con l'aggiunta delle preposizioni a o con forma una comune locuzione prepositiva... Sul Nuovo Zingarelli (Zanichelli), trovo: nelle locuzioni prepositive a e con... Sul Gabrielli, trovo: con, e c'è anche una citazione da Monsignor Giovanni Della Casa: assieme con i miei... Sul Danna-Sintesi (Danna- Sintesi) trovo assieme Tortuma non«suici atemi n scrivo darsi» con: insieme con... Sul Dardano-Trifone (Zanichelli), trovo insieme con un amico (o insieme a un amico)... La frase (?) che la «pervade orrore», come la scrive è già, dunque, in uso da molto tempo. Non le consiglierei di insistere, gentile signor Spagnuolo. Pensi che a me avevano insegnato a usar solo il con con insieme o assieme. Va era prescritto. Ma quel che avevo imparato e difeso con rigore e passione crollò quando, durante un mio precedente passaggio da La Stampa, accusai presuntuosamente qualcuno che mi aveva scritto per protestare per non so più cosa di scrivere suicidarsi invece di uccidersi. I miei vecchi insegnanti mi avevano ficcato in testa che suicidarsi fosse un errore basilare, un'inutile, obbrobiosa ripetizione quale bella calligrafia. Ahimè, come un falco l'autorevole e caro Tristano Bolelli piombò su di me, dicendo che sbagliavo io. Ci sono restato male, che altro potrei dire? Che la mia educazione è stata cancellata in un attimo, anzi in un attimino? Ebbene, si, è crollata la fiducia che mi sorreggeva prima e, tuttavia, oggi neppure con la tortura qualcuno, Bolelli o altri, potrà costringermi a scrivere suicidarsi o bella calligrafia. Oreste del Buono

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