Boss della favela libera il bimbo rapito di R. Cri.
Boss della favela libera il bimbo rapito Rio de Janeiro, si è sostituito alla polizia per salvare il figlio d'un miliardario Boss della favela libera il bimbo rapito Eper i sequestratori arriva la «condanna amorfe» RIO DE JANEIRO. Il boss di una favela di Rio de Janeiro ha «arrestato» i rapitori di Rafael Lee Sauer, digti anni, rampollo dei più granai gioiellieri brasiliani, e ha restituito il bambino alla famiglia. La polizia aspetta ora i cadaveri dei tre rapitori che la «giustizia» della favela avrebbe già condannato a morte. La storia è un esempio dello strapotere che i capi delle favelas, grossi commercianti di stupefacenti e boss della lotteria clandestina, hanno sulle colline ricoperte di baracche che caratterizzano il paesaggio carioca. Rafael Sauer, della famiglia proprietaria della grande catena di gioiellerie «Amsterdam Sauer», era stato rapito due giorni fa mentre andava a scuola accompagnato dal suo autista. Le indagini della polizia si erano subito concentrate sulla favela del Mono Sao José Operario, alle spalle della spiaggia di Barra da Tijuca dove era avvenuto il sequestro. La cosa ha disturbato «Dimimo», un trafficante da pochi giorni nuovo leader della favela dopo che il boss precedente e due sue donne erano stati assassinati. I rapitori del ragazzino avevano probabilmente approfittato di un temporaneo vuoto di potere nella favela per mettere a segno un «colpo proibito». E' così che, appena al potere, «Dimimo» avrebbe ordinato ai suoi uomini di trovare il bambino rapito, di liberarlo e di «punire» i rapitori, rei di aver attratto la polizia dentro al suo «regno». Non è la prima volta che la mafia di favela si affianca alla polizia per risolvere casi di rapimenti od omicidi. Nel novembre 1990 il boss della grande favela dello Jacarezinho, «Parazinho», noto per avere costruito una vera villa al centro della favela con antenna parabolica e piscina, aveva fatto liberare subito Claudia de Oliveira Motta, 21 anni, figlia di un grosso impresario. La polizia in giro per la favela aveva infatti bloccato il commercio delle sue «bocche di fumo», le rivendite di cocaina e marijuana davanti alle quali vi sono talvolta code ordinate di centinaia di spacciatori e consumatori. In un altro caso era stato addirittura un boss in carcere, Francisco Vinato de Oliveira, detto «il giapponese», ad ottenere dal boss di un'altra favela uno sconto del 50 per cento sul riscatto di un noto industriale. Nel marzo dell'anno scorso un altro capofavela aveva festeggiato il suo insediamento al potere trasformando la richiesta di un riscatto in dollari in due Tir di alimenti per gli abitanti della baraccopoli. I più grossi signori delle favelas sono del resto i «proprietari» del Carnevale di Rio. La stragrande maggioranza delle scuole di samba ha in loro i principali finanziatori. E' già accaduto che trafficanti ricercatissimi dalla polizia sfilino sorridenti per il «sambodromo», applauditi dalla folla, prima di dileguarsi di nuovo negli impenetrabili presepi della miseria. [r. cri.]
Persone citate: Francisco Vinato De Oliveira, Mono, Motta, Rafael Lee Sauer, Rafael Sauer, Sauer
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