«Ma sulla Baraldini tacete »

«Ma sulla Baraldini tacete » «Ma sulla Baraldini tacete » L'ambasciatore di Tripoli a Roma «Gli Usa vi negano l'estradizione» ROMA. «Fornire armi e accogliere in campi d'addestramento vicini a Washington un esercito di centinaia di oppositori libici del Fronte nazionale per la salvezza della Libia è terrorismo puro». Per l'ambasciatore libico in Italia, Abdurraham Shalgam, non ci sono dubbi: Washington ha lanciato una «crociata» contro il regime di Tripoli e le Nazioni Unite sono ormai gestite a senso unico. «Se noi ospitassimo e addestrassimo un esercito di oppositori contro gli Stati Uniti o qualunque altro Stato non saremmo forse accusati di terrorismo? Washington non si preoccupa neanche di salvare la faccia, di smentire che gli uomini del Fronte, di fatto agenti della Cia, sono armati fino ai denti da loro», ha detto l'ambasciatore. La politica dei «due pesi e due misure» degli Stati Uniti è una realtà tanto evidente, dice il rappresentante di Gheddafi in Italia, che paradossalmente c'è da guardare al futuro con ottimismo, perché il mondo dovrà dire basta: «In questa vicenda Washington esagera il suo atteggiamento arrogante, Smaniosa di mettere le mani sul petrolio libico dopo aver di fatto preso il controllo di due terzi della produzione mondiale nel Golfo». Ma Shalgam ha sfoderato altre frecce del suo arco: «La Scozia ci nega la documentazione relativa all'istruttoria Lockerbie perché le leggi locali impediscono il trasferimento di documenti giudiziari e poi ci chiede di consegnare due libici, cosa che la nostra costituzione impedisce». Poi ha ricordato la vicenda di Silvia Baraldini, l'italiana da anni rinchiusa in un carcere Usa: «Con tutti gli accordi tra Italia e Stati Uniti, Washington ha forse concesso l'estradizione per Silvia Baraldini?». [AdnKronos] LA STAMPA Estero Domenica 5 Aprile 1992 7

Persone citate: Abdurraham Shalgam, Baraldini, Gheddafi, Shalgam, Silvia Baraldini