IL VOTO OSTAGGIO DELLA PAURA

IL VOTO OSTAGGIO DELLA PAURA INCHIESTA IL VOTO OSTAGGIO DELLA PAURA AGRIGENTO DAL NOSTRO INVIATO Sicilia inquieta, sotto un cielo grigio, con i cartelloni pubblicitari riempiti di nomi, di volti, di slogan, i cartelloni strappati, sparsi fra le vie rovinose, ì palazzi disfatti, i campi abbandonati. Sparano e ammazzano ancora. Nella Sicilia inquieta, alla vigilia delle elezioni, la mafia ha ucciso un'altra volta, chiudendo una campagna elettorale che aveva aperto con un omicidio eccellente neanche un mese fa, quando Salvo Lima, il più chiacchierato dei democristiani di Palermo cadde sotto i colpi di fucile, con il cappotto impigliato nella portiera della macchina, il corpo rovesciato sul marciapiede, nella chiazza di sangue, sulla strada alberata di Mondello. Questa volta la vittima è un umile servitore dello Stato, un maresciallo di 58 anni che i colleghi chiamavano con un po' di rispetto e un po' di simpatia la «memoria storica» del reparto. Il maresciallo Giuliano Guazzelli prestava servizio presso la squadra di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Agrigento, dopo aver comandato per lunghi anni la stazione dell'Arma di Palma di Montechiaro. Guazzelli aveva avuto un ruolo molto importante nelle indagini per scoprire gli assassini del giudice Rosario Livatino, il magistrato assassinato nel settembre di due anni fa lungo la strada che congiunge Canicattì ad Agrigento. E proprio in questi giorni, davanti alla corte d'assise di Caltanissetta, si svolge il processo per quel delitto : imputati, due giovani di Palma di Montechiaro, Domenico Pace e Paolo Amico, riconosciuti come esecutori materiali da un supertestimone (un rappresentante di commercio di Abbiategrasso) che verrà ascoltato il 7 aprile nell'aulabunker del carcere di Rebibbia, a Roma. Questa volta, per questo delitto, non ci sono fanfare, guide rosse, auto blu, cortei di ministri con le facce di pietra, stretti nei cappotti. Questa volta, il ministro Scotti, arriva solo con il suo seguito di ufficiali, guardie del corpo, grandi burocrati della polizia. Non deve incontrare la teoria di notabili de siciliani, la nomenklatura spaventata dei suoi colleghi di partito. Dice: «E' stato ucciso.uno degli uomini migliori dell'Arma. Un uomo che aveva concorso con una serie di indagini particolarmente mirate ed efficaci, che sono in questo Il cadavere dell'esponente de Salvo Urna, ucciso da due killer a Palermo il 12 marzo

Persone citate: Domenico Pace, Giuliano Guazzelli, Paolo Amico, Rosario Livatino, Salvo Lima