Scuola, vacanze forzate

Scuola, vacanze forzate Scuola, vacanze forzate Per l'allestimento dei seggi Disagio e proteste dei presidi Il Comune di Torino per ospitare i 1684 seggi ha chiesto l'uso di 270 edifici di scuole elementari, medie inferiori e superiori. Tra sedi e succursali quasi tutte sono coinvolte. Le scuole hanno consegnato i loro edifici dal pomeriggio di giovedì; saranno loro restituiti la sera di martedì 7 aprile. Il ministero ha autorizzato la vacanza. Direttori e presidi lamentano il «disturbo» elettorale ricordando che per colpa dei referendum, un anno fa, l'interruzione cadde all'inizio di giugno, nel periodo più delicato dei bilanci finali. Non si poteva alternare le scuole nel servizio dei seggi, magari sostituendone una parte con le sedi di circoscrizione o con altri edifici pubblici? La risposta dell'ufficio elettorale è quella di sempre: «No, perché non abbiamo spazi alternativi sufficienti. Inoltre i seggi devono essere dislocati sul territorio per la comodità di chi deve andare a votare e, nella grande città, vanno da 6 a 12 per ogni edificio. Il conto è presto fatto». La spiegazione è di scarso conforto per i capi d'istituto. Un anno fa avevano chiesto attraverso la loro associazione di restringere un po' i tempi della vacanza elettorale. Avevano guadagnato un giorno. Nelle scorse settimane c'era stato l'appello della Nino Costa. Dice il direttore Angelo Cala: «Ci rendiamo conto che nulla si poteva ottenere subito. Vorremmo che almeno si prendesse in considerazione qualche soluzione alternativa per il futuro. Il disagio è nel senso di precarietà che ricevono i ragazzi da interruzioni ingiustificate». Il consiglio d'istituto della media Manzoni, invece, aveva chiesto, senza avere soddisfazione, di essere esonerata dai seggi. Così, fra tante delusioni, i capi istituto hanno inventato una nuova protesta: là dove il numero dei locali lo consente, si fanno lezioni anche durante l'allestimento dei seggi. Unica vacanza concessa, lunedì, perché saranno ancora in corso le votazioni. «Non tutti possono permettersi questo lusso - dice il direttore Guido Piracini dell'elementare Frank -. Nella mia scuola si può fare». Si fa anche in parecchie altre scuole dell'obbligo. Il calo demografico ha lasciato spazi liberi. Piracini: «Il disagio c'è, ma insieme alla protesta dobbiamo dimostrare la buona volontà». Ha potuto limitare la vacanza il liceo classico Gioberti. Non ce l'ha fatta il D'Azeglio. Il preside Giovanni Ramella: «Quei 5 giorni regalati sono di grande disturbo, soprattutto per le classi della maturità». Maria Vaiabrega Sono 1684 i seggi allestiti nei locali dati in prestito dalle 270 scuole torinesi costrìngendo gii studenti alla vacanza

Persone citate: D'azeglio, Gioberti, Giovanni Ramella, Guido Piracini, Manzoni, Nino Costa, Piracini

Luoghi citati: Comune Di Torino