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Milano nomi eccellenti nella rete
Milano, nomi eccellenti nella rete Dopo la confessione di Chiesa. I giudici: inchiesta tangenti solo agli inizi Milano, nomi eccellenti nella rete Interrogati ieri vari imprenditori Nel mirino adesso ci sono ipolitici MILANO.Tremano i politici in questo secondo giorno di arresti domiciliari per Mario Chiesa, ex esponente psi, l'uomo che ha trasformato la Baggina in una fabbrica di tangenti. Voci, smentite, indiscrezioni. E una dichiarazione di guerra alla corruzione pronunciata dal giudice per le indagini preliminari Italo Ghitti: «L'inchiesta non è affatto finita. Abbiamo iniziato con l'arresto in flagrante di Mario Chiesa. Adesso il nostro obiettivo non sono più le singole persone. Dobbiamo cercare di ripulire il sistema delle corruzioni». Parole dure: sotto alla lente dei giudici ora c'è il mondo politico milanese. In gran segreto il pubblico ministero Antonio Di Pietro ha proseguito anche ieri gli interrogatori degli imprenditori coinvolti nel giro di appalti e tangenti. Una caccia che si allarga sempre di più, viaggia indietro nel tempo, tocca anche i primi Anni Ottanta. L'ex presidente del Pio Albergo Trivulzio dopo 45 giorni di carcere, respira le prime ore di casa. Le sue confessioni hanno aperto nuovi fronti nelle indagini, nuove piste da seguire. Il giudice Ghitti per cinque giorni, nel carcere di San Vittore, ha interrogato Chiesa e gli ha contestato nuove accuse di concussione. «Chiesa ha avuto un atteggiamento processuale leale e dignitoso - rivela Ghitti -. Tutto quello che ci ha detto è riscontrabile. In più ha giocato d'anticipo, ci ha confessato particolari che non conoscevamo». Il magistrato non lo dice, ma tra le persone nel mirino degli inquirenti ora ci sono i politici. Legati a doppio filo in un sistema di compenetrazione di interessi tra imprenditori, amministratori pubblici .e uomini politici. Tangenti al dieci per cento, lo scenario di sempre. Sono stati fatti nomi sia da Mario Chiesa che da Vito Occhipinti, l'imprenditore dete¬ nuto per estorsione, nell'ultimo acceso confronto avvenuto nel carcere di San Vittore, poche ore prima della scarcerazione dell'ex presaidente del Pio Albergo Trivulzio. Nomi su cui si è adesso accentrata l'attenzione degli inquirenti che dovranno trovare i riscontri. C'è la scadenza elettorale. La cautela è massima. E a Milano, per tutta la giornata, sono circolate voci che davano per già avvenuti, o imminenti, arresti eccellentissimi. Tutte illazioni. Nel pomeriggio è arrivata secca la smentita del procuratore capo Francesco Saverio Borrelli. Il pubblico ministero Antonio Di Pietro intanto prosegue gli interrogatori degli imprenditori, raggiunti da informazione di garanzia per corruzione. Secondo l'accusa erano disposti a pagare la tangente pur di ottenere gli appalti dal Pio Albergo o da altri Enti controllati dall'ex presidente della Baggina. Un altro imprenditore, interrogato nei giorni scorsi, aveva rivelato di aver pagato la tangente per alcuni affari anche a Giuseppe Girani, il consigliere democristiano dell'ospedale San Matteo di Pavia finito in carcere per un altro scandalo che ha coinvolto esponenti della de e del pds. La mappa degli affari sporchi è ancora tutta da scrivere. Le imprese coinvolte sono talvolta di grandi dimensioni, operative a livello nazionale, tanto che non è da escludere che l'inchiesta si possa allargare anche ad altre città. C'è poi un altro fronte delle indagini, nelle mani del procuratore della Repubblica aggiunto Gerardo D'Ambrosio. Dalle carte sequestrate nell'abitazione di Mario Chiesa, e in alcuni uffici privati, sarebbero emersi elementi che potranno portare a nuove incriminazioni. Soliti reati: corruzione, abuso di atti d'ufficio e persino turbativa d'asta pubblica. Questa inchiesta collaterale deve accertare se ci sono delle irregolarità nella cessione di alcuni immobili da parte del Pio Albergo Trivulzio. Tra i settecento appartamenti valutati oltre duecento miliardi qualcuno potrebbe essere finito nelle mani di imprenditori «amici». Comperati a basso prezzo gli immobili potrebbero essere stati venduti al valore di mercato, con ingenti guadagni. Al momento, dopo sei interrogatori e un faccia a faccia, non sembra che i magistrati vogliano risentire Mario Chiesa. «Allentato il rischio di inquinamento delle prove» l'ex presidente del Pio Albergo Trivulzio può rimanere agli arresti domiciliari, nella villetta color salmone alla periferia residenziale della città, in compagnia della sua convivente, Rosa Errico, 22 anni, che sta per dargli un figlio. Davanti all'abitazione per tutta la giornata hanno stazionato i fotografi alla ricerca di un'immagine dell'ex presidente della Baggina. Tapparelle alzate, nessuna risposta al citofono. Chiesa non può incontrare nessuno, tranne i familiari più stretti e il suo avvocato, Nerio Diodà. Non può fare né ricevere telefonate. Una sola sola deroga per il VOtO. y Se domani deciderà di andare al seggio, dovrà chiedere il permesso al magistrato. Fabio Potetti Mario Chiesa dall'altro ieri è agli arresti domiciliari dopo 45 giorni di carcere
Luoghi citati: Milano, Pavia, Vito Occhipinti
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