Nascondete Garavini c'è Occhetto E La Malfa rifà tre volte il provino

Nascondete Garavini, c'è Occhetto E La Malfa rifà tre volte il provino Nascondete Garavini, c'è Occhetto E La Malfa rifà tre volte il provino >Li APPÈLLI TV DIETRO LE QUINTE LIO IV.'JOU ROMA IORGIO La Malfa è su di giri...Ha,,appena imito di registrare il tèrzo provino del suo appello agli elettori e si rivolge ai cameramen: «Ne facciamo un altro?». Nella penombra dello Studio 8 della Rai, Nuccio Puleo, gran cerimoniere delle tribune elettorali, alza gli occhi al cielo. E, senza farsi sentire: «Non capisco, andava benissimo...». Undici del mattino di venerdì 3 aprile. Mancano 44 ore dall'apertura dei seggi elettorali e nello studio tv di via Teulada i leader dei partiti sfilano, uno dopo l'altro, per registrare l'appello finale agli elettori, andato in onda ieri sera. I leader dietro le quinte. Con i loro tic. Le battute sottovoce. Le debolezze. E^on quell'ansia sottile dentro: in tre minuti, lo sai, puoi raddrizzare una campagna elettorale nata storta. Ma puoi anche comprometterla. Con uno sguardo accigliato. Con un sospiro di troppo. Con la voce impostata male. Tre minuti e in gioco c'è un pizzico del tuo destino personale. «Si vede che leggo?». Nella confezione dell'appello il più meticoloso è il vincente annunciato di queste elezioni: Giorgio La Malfa. Prima di registrare l'appello, il testo viene trascritto sul «gobbo», lo schermo incorporato dentro la telecamera che permette, per esempio ai conduttori dei Tg, di leggere le notizie, guardando dentro il teleschermo. La Malfa legge qualche riga e chiede: «Si vede che leggo?». «No Giorgio vai tranquillo...». Ma a Giorgio va di parlare: «Bella vero, questa cravatta?». E poi rivolto ad uno dei suoi: «Raffaele, bisogna muoversi o stare fermi?». Via. Finalmente si parte con la registrazione. La Malfa incappa in un piccolo errore di pronuncia. Si riparte. «Sarò più sereno», annuncia. Ma poi una nuova domanda: «Devo sorridere alla fine?». Una voce nell'ombra: «No, Giorgio...». Il secondo provino fila liscio, ma il leader dell'Edera, chiede: «Ne farei un altro». Si gira di nuovo. Okay anche stavolta. Ma La Malfa ci riprova: «Un'altra?». Lo dissuadono. Sotto un altro. Le previsioni di Craxi. Ecco il segretario socialista. Craxi fa consegnare il testo da inserire nel «gobbo». «E' la prima volta, di solito andava a braccio», raccontano i veterani di Tribuna elettorale. E Renato Altissimo, che è arrivato con la figlia Sara: «Speriamo che Craxi faccia presto, nel 1987 ha ripetuto la prova otto volte...». Craxi si siede, riflettori e microfoni sono ancora spenti: «Ci saranno molti visi lunghi lunedì. Spero non il mio, ma non credo». Craxi è di buon umore, chiede «un bicchier d'acqua» e quando lo portano sorride: «E' grappa questa?». Si parte. Percorso netto. Craxi si riguarda, si piace, ma chiede un bis. E la seconda versione gli piace di più. Ma prima di partire per Palermo, Craxi - sulla base di un sondaggio commissionato dal psi non lesina le sue previsioni e non ha l'aria di essere preoccupato: «Il psi? Oramai abbiamo un dato consolidato, che ci colloca al 15%. La nostra banda di oscillazione è stretta e va tra il 15 e il 16%». Il caso-Chiesa, dice, non ha giovato al psi, la Lega andrà bene e a star male veramente sono gli altri due grandi partiti. Il pds: «Per loro la banda di oscillazione è più larga e va dal 14 al 17%. Ma le incognite sono maggiori, c'è grande incertezza in quell'area tra pds, Rifondazione e Rete». E la de? «La de arretra». De al 30-31 per cento? Craxi sorride, allarga le braccia: «Negli ultimi giorni ha recuperato». Ma sui grandi numeri Craxi non ha dubbi: «Vedrete, quelli che ho indicato saranno i risultati». Il nascondino Occhetto-Ga- ravini. Segretario che entra, segretario che esce e a mezzogiorno scoppia l'ingorgo. Nel programma delle registrazioni, c'è Occhetto e, mezzora dopo, il segretario di Rifondazione Garavini. «Cercheremo di non farli incontrare...», annuncia Puleo ai suoi. Ma che guaio: Occhetto ritarda e si avvicina lo spettro della collisione. E, infatti, a mezzogiorno Occhetto è a pianterreno, Garavini al terzo piano. Occhetto prende l'ascensore. Sale. Si avvicina sempre di più e si fa appena in tempo a far «rifugiare» Garavini nello studio di Puleo, mentre Occhetto viene dirottato in quello del direttore delle tribune Nuccio Fava. Si chiudono le porte, i due sono a tre metri di distanza, ma non si vedono. Poi, a Garavini servono due provini e dopo il secondo Fava - consigliere imparziale di tutti i leader - si complimenta: «Molto bene e poi non c'è l'occhio fisso come quello di Frajese!». Tocca a Occhetto. Fresco di shampoo, il leader della Quercia legge nel «gobbo» e fa centro al primo colpo. Chiede di rivedere la registrazione e appena è finita, dice: «Lo voto!». Grande risata e grande soddisfazione negli uomini di Occhetto: «Ottimo ap- pellò». E lui, il segretario? «Sono moderatamente ottimista, ma quel simbolo di Rifondazione è una mascalzonata: c'è gente che mi dice "voto Occhetto" e poi sbaglia simbolo». Senza «gobbo». I maghi del fai da te, i leader che preferiscono andare a braccio? Il leader missino Fini, Umberto Bossi, Leoluca Orlando e Marco Pannella, che ha voluto fare tre registrazioni e prima di andar via, si confessa: «Forse è l'ultima volta che mi vedete, chissà se scatta il quorum...». U martirio del professore. L'attesa più snervante è toccata a Massimo Severo Giannini della Usta dei referendum. Manca del personale e il professore aspetta il suo turno per 2 ore. I suoi giovani assistenti, Gaetano, Cinzia e Christian sono agitatissimi, incitano il professore a sventolare il simbolo a fine appello: «Ci terremmo a quel gesto». Il professore, placido: «Pensate sia necessario?». E loro: «Un elemento di differenziazione». Ma il professor fa a modo suo: non alza il simbolo, legge nel «gobbo» da professionista consumato e alla fine i tre ragazzi sono febei: «Bravissimo professore». Fabio Martini ! Bettino è il piùsicuro j dei risultati 1 «Noi saliamo al 16% è la de che arretra» Orlando, Fini Bossi e Pannella Ecco i maghi del «fai da te» ! j 1 Sopra: Bettino Craxi Nella foto a destra: Achille Occhetto Da destra, in senso orario: il segretario pri Giorgio La Malfa l'esponente referendario Massimo Severo Giannini e il leader della Lega Lombarda senatore Umberto Bossi

Luoghi citati: Palermo, Roma