Segnalati altri sei candidati «cattivi» di Francesco Grignetti

Segnalati altri sei candidati «cattivi» E rAntimafìa chiede scusa per gli errori Segnalati altri sei candidati «cattivi» ROMA La Commissione antimafia completa le sue segnalazioni. E indica altri sei candidati «sporchi»: due missini, un verde, un liberale, un socialdemocratico e un esponente di Rifondazione comunista. «Abbiamo fatto il nostro dovere - sostiene il presidente della Commissione, Gerardo Chiaromonte - E le reazioni dimostrano quanto sia difficile la strada della moralizzazione. Sono soddisfatto però perché abbiamo solo 32 segnalazioni su così tanti candidati. La funzione deterrente c'è stata». Ma intanto il ministro Claudio Martelli (Giustizia) è polemico: «C'è abbastanza confusione senza bisogno di aggiungere altre patacche e di prestar fede ad altri pataccari». Il ministro, infatti, ritiene di «dover ulteriormente mettere in guardia, in questa vigilia elettorale, dalla divulgazione di dati imprecisi e parziali, da qualunque autorità provengano, senza adeguato controllo della fonte». E i responsabili della Commissione rinnovano le scuse per l'errore dell'altro giorno. Il vicepresidente sen. Paolo Cabras: «L'er¬ rore sul candidato socialista D'Addano mi ha addolorato. Ma non capisco le reazioni di chi si straccia le vesti. Avevamo deciso all'unanimità di pubblicizzare le segnalazioni prima delle elezioni». Anche per Cabras l'autoregolamentazione «ha funzionato come deterrente». Ed ecco i nuovi candidati «a rischio». Il liberale Carmelo Aliberti, di Messina, ex sindaco di un paese, è stato rinviato a giudizio per interessi privati in atti d'ufficio e turbata libertà degli incanti. Lui dice: «Sono stato assolto da tanti di questi processi. Sarà così anche per questo». Tra i pacifici Verdi, spicca il nome di Tommaso Catroppa, candidato a Catanzaro, che ha sulle spalle una condanna per rapina, detenzione abusiva di armi e ricettazione. Ma i Verdi calabresi lo difendono. «Ha 26 anni. Da sei è cieco e sta su una sedia a rotelle. E' vero, abbiamo scoperto che fu ferito durante una rapina a Milano. Ma ora l'uomo è cambiato», sostiene il coordinatore calabrese Tino Paone. Salvatore Comparetto, di Ri- fondazione comunista, palermitano, è stato condannato per interessi privati in atti d'ufficio. «Ma è motivo d'orgoglio averlo con noi», sostiene Rifondazione. Comparetto è un anziano militante comunista, fece occupazioni di terre e subì per questo diverse condanne. Santo Grasso, socialdemocratico di Messina, è stato condannato per violenza privata, minaccia a pubblico ufficiale e violazione della legge sulle armi. Infine due candidati del msi. Aulo Ricci, medico condotto in provincia di Rieti, condannato per falso ideologico, dice di ricordare poco della vicenda: «Mah, era una storia di 56 anni fa. Mi contestavano un certificato medico». Minimizza anche Nicola Sessa, consigliere provinciale di Foggia, candidato al Senato, rinviato a giudizio per associazione per delinquere e ricettazione: «Undici anni fa, avevo una agenzia di pratiche automobilistiche e fui coinvolto in una storia che non mi riguardava». Francesco Grignetti Gerardo Chiaromonte presidente della Commissione antimafia

Luoghi citati: Catanzaro, Messina, Milano, Rieti, Roma