Pomicino: Stavolta lo Stato privatizzerà sul serio

Pomicino: Stavolta lo Stato privatizzerà sul serio FINANZA PUBBLICA Intervista al ministro del Bilancio: Le isole non si vendono. Azioni Eni in cambio di titoli pubblici? Ci stiamo pensando Pomicino: Stavolta lo Stato privatizzerà sul serio «Il mercato reagirà bene: nasceranno ifondi pensione e presto emetteremo meno Bot» ROMA. «Le isole? Ma chi ha parlato di vendere le isole? E' un errore, figuriamoci. La delibera del Cipe è1 uria cosa seria, concreta, operativa». Paolo Cirino Pomicino, ministro del Bilancio e presidente del Cipe, è un po' seccato dalle polemiche sullo Stato venditore di immobili e terreni. E non condivide le perplessità manifestate da molti operatori immobiliari privati. Ma, ministro, non credete che sarà difficile trovare acquirenti per tanta merce immobiliare? Non ci siamo preoccupati, in questa fase, di fare l'identikit dei possibili destinatari. Sarà il mercato a decidere. Ma chi mai comprerà carceri o caserme? Chiaramente vendendoli questi immobili cambieranno destinazione; si tratterà di stabilire, di volta involta, quale destinazione. Per esempio è chiaro che se venderemo l'ex carcere di Preci¬ da penseremo ad una destinazione turistica, ideale per quell'isola. Chi deciderà? La mappa la disegnerà la Sogei, società del ministero delle Finanze. Poi sarà Immobiliare Italia, la società mista che abbiamo affidato all'Imi, ad acquisire questi beni dal demanio, versando allo Stato un anticipo del 50% sul loro valore di perizia, salvo poi versare anche, a conguaglio, la percentuale di eventuali plusvalenze sul prezzo effettivamente realizzato. In questo modo siamo sicuri di incasserà quei 3000 miliardi previsti dalla Finanziaria '92 entro l'anno. Ma si tratta di un'asta immobiliare di proporzioni gigantesche. Come credete che riuscirà? Può riuscire benissimo, purché l'Immobiliare Italia riesca a far funzionare bene le società regionali attraverso cui opererà sul territorio. Il patrimonio oggi ap- partenente al demario recupererà redditività; e l'intera operazione, collegata anche con la vendita delle case Iacp, permetterà inoltre di incamerare anche le risorse per intervenire sul mercato dell'abitazione. Ma lei crede che tanta offerta di beni incontrerà una domanda adeguata? Abbiamo messo in moto un grande processo di pivatizzazioni, mobiliari e immobiliari, un processo ormai irrevocabile. Il mercato risponderà. Ma come, fin quando lo Stato drenerà tanto risparmio coi titoli pubblici? Quando avremo un avanzo primario in bilancio, libereremo risorse dall'idrovora dei titoli di Stato e ne faciliteremo l'investimento in nuove attività. E i fondi pensione? Non c'è dubbio, è necessario istituirli. Quindi lei è ottimista. Lo è anche sul deficit pubblico? Nella polemica sull'entità del disavanzo non sono voluto entrare. Carli aveva parlato di 151 mila miliardi, teoricamente incrementabili a 160 nel caso in cui la ripresa economica tardasse ancora molto. Ma tutti i giornali hanno voluto sparare la notizia a sensazione. Cercando oltretutto di trovare inesistenti dissidi fra i ministri finanziari. Quando proprio l'altra sera Carli ha ribadito in televisione l'armonia che ci ha uniti, tutti e tre, e me e lui in particolare. Si è parlato di offrire azioni dell'Eni spa ai possessori di Bot... Per ora è solo una possibilità allo studio del ministero del Tesoro e dèlia Banca d'Italia. In ogni caso sarebbe un'opzione assolutamente facoltativa. Confermo invece che la trasformazione dell'Eni in spa è una priorità assoluta; sull'Ina e sull'Enel ci sono invece maggiori problemi tecnici da superare: ruoli pubblici, tariffe. E intanto l'inflazione è andata al 5,6%... Appunto, è stabile, come dicevo io, con buona pace dell'indicatore, spesso falsante, dei prezzi delle grandi città. Sergio Luciano Paolo Cirino Pomicino

Persone citate: Carli, Paolo Cirino Pomicino, Sergio Luciano

Luoghi citati: Italia, Preci, Roma