Cassoni va via dall'Olivetti di Francesco Manacorda
Cassoni va via dall'Olivetti Andrà in Usa a guidare la Xerox Cassoni va via dall'Olivetti TORINO. Ivrea, addio. Vittorio Cassoni, amministratore delegato della Olivetti lascia il gruppo per passere al vertice del colosso americano Xerox Corporation. Ufi congedo annunciato, dopo che l'I 1 novembre dello scorso anno Carlo De Benedetti aveva ripreso in mano la guida del gruppo, delegando a Cassoni solo gli affari internazionali «a diretto riporto del presidente». Al di là delle assicurazioni di circostanza espresse in quella occasione sulle perfette identità di vedute tra i manager della Olivetti; Cassoni, si ritrovò improvvisamente esautorato dalle responsa ailità operative. Un «ribaltone» provocato, secondo alcune fc nti, anche da contrasti sulle strategie con il vicepresidente | miserino Piol. Noi à caso, pochi giorni dopo, il 30 novembre, proprio Piol assumeva la carica di direttore .;; centrale/, delle ' operazioni in uria! ristrutturazione del gruppo che cancellava la divisione in settori operata da Cassoni iiell'88. Finisce così l'avventura italiana di questo ingegnere nato a Parma e laureato a Milano, che ha costruito gran parte del suo successe) professionale negli Usa. Per Cassoni, 49 anni compiuti da poco, l'esperienza con una società americana, infatti, non è nuova. Per 13 armi ha lavorato alla Ibm, da cui è passato nel 1980 alla Olivetti. . Ancóra un'esperienza americana tra il 1986 e il 1988, quando lavorò con la benedizione dell'Ingegnere alla At&t (erano i tempi dell'alleanza operativa tra le due società) che lo mise a capo della sua divisione informatica. Poi dal maggio '88 di nuovo a 'Ivrea, con la carica di amministratore delegato e braccio destro di De Benedetti, fino al raffreddamento dei rapporti e Vittorio Casson alla separazione resa ufficiale ieri. Al nuovo acquisto, comunque, la Xerox ha riservato una, poltrona di tutto rispetto. Cassoni entra come executive vice president, al vertice di un gruppo che nel '91 ha fatturato 17,8 miliardi di dollari (oltre 20 mila miliardi di lire). Si tratta dunque di un gruppo di dimensioni più che doppie, in termini di vendite, rispetto alla Olivetti: meno concentrato sul business informatico vero e proprio e più sulle macchine per ufficio e per il trattamento dei documenti, dalle fotocopiatrici ai telefax, da cui dipendono oltre i tre quarti del suo giro d'affari. Anche per la Xerox la crisi dell'industria informatica ed elettronica, che ha colpito duramente la Olivetti, si fa sentire. Gli utili del quarto^ trimestre '91 sono crollati a 91 milioni di dollari, il 61% in meno rispetto ai 235 milioni raggiunti nello stesso perìodo dell'anno precedente, anche a causa delle spese legate alle ristrutturazioni e ai tagli del personale che un po' tutte le società del settore stan- no affrontando. Per fare posto a Cassoni verrà anche allargato il comitato direttivo appena creato, responsabile per tutte le attività mondiali nel campo del trattamento di documenti. Cassoni siederà in questo vertice ristrettissimo insieme con il presidente della Xerox, Paul Allaire, con gli altri quattro vicepresidenti. A lui andrà la responsabilità diretta di una delle tre unità divise per area geografica, quella che si occupa delle attività operative per i clienti statunitensi, e di quattro delle nove divisioni di prodotto. Francesco Manacorda Vittorio Cassoni
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