Per i Verdi sorrisi e uno schiaffo

Per i Verdi sorrisi e uno schiaffo Per i Verdi sorrisi e uno schiaffo IIps li corteggia ma riprende la guerra a Greenpeace PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A Tahiti, le autorità francesi impediscono l'attracco al tre alberi di Greenpeace, il «Rainbow Warrior II». A Parigi, Mitterrand cerca disperatamente di far entrare i Verdi nel porto della Rosa, trasformandoli in coéquipiers del nuovo governo Bérégovoy. Paradosso o schizofrenia geo-politica, la bizzarra circostanza fa scandalo e sembra costituire l'ennesima gaffe nel Pacifico. Tanto più che, per accettare poltrone ministeriali, «Les Verte» esigono una moratoria sui test nucleari a Mururoa, proprio quelli contro cui si batte il «Guerriero dell'Arcobaleno N°2», nella speranza che gli 007 francesi non lo colino a picco con la dinamite come il suo predecessore. La nave ambientalista è stata intercettata dalla Marina militare repubblicana venerdì. Ancora 8 miglia, e avrebbe raggiunto Mururoa per installarvi un «campo della pace». Sull'atòllo, comunque, l'attendevano 500 fra gendarmi e legionari, decisi a far sloggiare il campeggio abusi¬ vo. Salvo otto uomini, equipaggio e giornalisti vengono spediti in aereo a Papeete, dove gli stranieri rimediano un foglio di via e i cittadini francesi una denuncia penale. Fin qui, tutto regolare. Greenpeace aveva fatto U beau geste dello sbarco - segnalando al mondo intero che la Francia non perde le cattive abitudini bombarole nei pacifici Mari del Sud malgrado la Guerra Fredda sia finita da un pezzo - e l'autorità militare aveva risposto secondo le consegne, ma con garbo. In fondo, il balletto soddisfaceva ambedue e lo stesso ministro Lalonde (Ambiente), che ama Greenpeace, non ha protestato. Ieri mattina è invece giunta a Parigi l'inattesa notizia dello «schiaffo». Reduce dal fallito raid, con soli otto uomini a bor¬ do e il comandante spagnolo Juan Guitard bisognoso di cure mediche, la «Rainbow Warrior II» si è vista respingere a Papeete e notificare un'ingiunzione analoga per gli altri scali d'oltremare francesi. L'approdo più vicino diventano quindi le lontane Isole Cook, duemila chilometri a Ovest. Raggiungerle con un equipaggio minimo - altri sei marmai dovevano integrarlo da Tahiti, ma la Francia pone il veto - non sarà facile. La tardiva ripicca, che l'ambasciata a Wellington tenta invano di sdrammatizzare per evitare nuove complicazioni con il governo neozelandese, oltraggia Greenpeace, che replica attraverso una durissima nota. E si riaffacciano i fantasmi della crisi-Mururoa, quella che costò l'incarico, nell'85, al ministro della Difesa Charles Hernu. All'epoca, i falsi sposi Turenge - gli agenti Mafart e Prieur - sabotarono con l'esplosivo il battello.' Ci rimise la vita un fotografo. L'iniziativa odierna potrebbe invece rivelarsi un micidiale siluro al corteggiamento socialista dei Verdi: mente vittime, ma è sempre autogol. [e. bn.) g¬ li gommone di Greenpeace durante un tentativo di blocco

Persone citate: Charles Hernu, Cook, Lalonde, Mitterrand, Prieur

Luoghi citati: Francia, Parigi, Tahiti, Wellington