Pavia, nello scandalo i «santini»

Pavia, nello scandalo i «santini» Il giudice di Pavia indaga sulle tipografìe Pavia, nello scandalo i «santini» MILANO DALLA REDAZIONE La magistratura di Pavia da ieri ha preso di mira le tipografie dove si stampa materiale elettorale, e tra queste la «Mcm» di Voghera, incaricata della campagna per il candidato de Paolo Affronti. Motivo: scoprire chi realmente paga le fatture. Potrebbero esserci aziende che fanno da «sponsor» ai partiti politici e bisogna vedere se poi questi stessi partiti mettono a bilancio i favori ricevuti oppure no, violando così la legge sul finanziamento dei partiti. E' per una sospetta violazione di questa legge che Luigi Bertone segretario (dimissionario) del pds di Pavia è finito sotto inchiesta. E se lo scandalo ha investito in pieno il partito della Quercia, cui apparteneva uno dei due arrestati, Giuseppe Inzaghi, neppure la de di Pavia può dirsi tranquilla. L'altro amministratore del Policlinico finito in manette per corruzione, Giuseppe Girard, era infatti segretario amministrativo del partito. E' anche direttore dell'azienda di promozione turistica, i cui uffici ieri sono stati perquisiti. Sempre ieri a palazzo di giustizia si è visto anche Virginio Trespi, presidente del consiglio di amministrazione del San Matteo, democristiano, interrogato come teste in un'inchiesta su presunte irregolarità all'Avis. Cosa pensa dello scandalo? «E' tutta colpa del sistema», è stata la serafica risposta. E ha aggiunto di essere stupito per le accuse di un imprenditore il quale ha detto di aver dovuto pagare 40 milioni a Girani per ottenere a tempo il pagamento di una fornitura: «Noi paghiamo a novanta giorni - ha detto - e non c'è alcuna possibilità di sveltire o ritardare le pratich'i». L'imprenditore che accusa Girani è uno di quelli finiti sotto accusa per corruzione nell'ambito dell'inchiesta su Mario Chiesa, l'ex presidente psi del Trivulzio. Tutti questi scandali sembrano legati: da Chiesa si finisce a Pavia, da Chiesa si ritorna al giro di bustarelle che aveva come centro l'ufficio di consulenza di Sergio Sommazzi e per cui sono finiti in carcere alcuni funzionari dell'assessorato all'edilizia privata di Milano. Di queste cose ha parlato Mario Chiesa durante i suoi interrogatori. Di queste e non solo: se a Pavia sono la de e il pds a essere sotto tiro, a Milano è il psi che non dorme sonni tranquilli. E' vero che Chiesa è stato espulso dal partito appena scoppiato lo scandalo, ma è anche vero che è difficile cancellare vent'anni di carriera politica. E proprio del rapporto tra esponenti politici e imprenditori ha parlato nei suoi interrogatori. Argomento che sarà sicuramente trattato anche oggi durante il confronto in carcere tra Chiesa e Vito Occhipinti. Personaggio ambiguo, quest'ultimo, condannato per estorsione, indagato per mafia. Spontaneamente ha raccontato al giudice di aver pagato a Chiesa tangenti fin dagli Anni 70, ha detto di aver dato 200 milioni all'ex sindaco Paolo Pillitteri. «Occhipinti delira», ha detto Chiesa per bocca del suo avvocato. Pillitteri non ha neanche risposto: ha querelato direttamente. Mario Chiesa