ecco Indiana Jones diventato gentlemen di Curzio Maltese

Ecco Indiana Jones diventato gentleman TV E SPORT Ecco Indiana Jones diventato gentleman COMPLIMENTI alla Rai, vittoriosa nella disfatta azzurra in Davis. Complimenti al Tgs, la testata sportiva, e alla terza rete, i cui programmatori non hanno esitato a cancellare tre trasmissioni (Harem, Girone all'italiana e Domenica Gol) per far posto alla maratona da Maceiò. Ogni tanto, le critiche servono, così come son servite le migliaia di lettere e telefonate indirizzate in questi anni alla Rai dal pubblico dello sport. Non tanto per rispondere ai quiz sui fagioli o al cruciverbone, quanto per criticare i tagli e gli oscuramenti improvvisi delle telecronache. L'ultimo, quello di Kelly sul traguardo di Sanremo. E veniamo alla penitenza. Complimenti a Giampiero Galeazzo Massi, il bistrattato Bisteccone. Smesso il cappellaccio da Indiana Jones della Garbatella, Bisteccone rimane sempre l'uomo delle missioni difficili. E' in prima linea nel calcio, dove c'è da sgomitare. A bordo campo, per anni, negli stadi del profondo Nord, ha fatto da bersaglio mobile ma grosso delle ire tifose (tra insulti, sputi, bottigliette e petardi), prima di lanciarsi microfono in resta nella rissa dello spogliatoio. Il pericolo è il suo mestiere. Quando non c'è, l'inventa. Che cosa sarebbero le cronache dei fratelloni Abbagnale con un Nesti o un Cerqueti qualsiasi al posto del Galeazzi ululante, in procinto di farsi venire «lo sturbo»? Brasile-Italia è stato il capolavoro del nostro. E' chiaro che l'importanza dell'evento, il succedersi di colpi di scena da feuilleton e l'ambiente, gravido di umori popolari (la torcida calcistica) e meteorologici 1 (pioggia, caldo, afa, pioggia) I hanno favorito l'innato talento di Bisteccone per l'epica alternata alla commedia dell'arte. Il meglio del repertorio Galeazzi l'ha fornito nelle pause di gioco mentre i giudici decidevano sul da farsi. In uno di questi terribili tempi morti il ruspante Bisteccone s'è inventato una spassosa intervista a D'Artagnan, capo della torcida. Ma poi, durante le partite, il commento tecnico era impeccabile. Vero è che nel soffertissimo doppio di domenica, i brasiliani sono diventati di colpo «australiani», Un'altra volta, tradito dal microfono, Indiana s'è lasciato scappare un «an' vedi questo, me pare drogato» riferito forse a Nargiso. Ma insomma, in quattro giorni e venti ore di diretta, è davvero il minimo. A noi, per la verità, Bisteccone è sempre piaciuto. Fin dai tempi in cui Beppe Viola raccontava di come avesse messo a posto Mark Thatcher, l'insopportabile figlio della lady di ferro. Il pargolo voleva abbandonare una diretta, urtato dalla presenza dell'argentino Bertoni (erano i giorni delle Falkland o Malvinas). Ma Galeazzi, «in un inglese degno del miglior Sordi», lo bloccò: «Aò, are we joking about? Che starno a scherza?». Ma dire bravo al «volgare» Galeazzi non si poteva. Non faceva fine. Bisognava seguire soltanto Tommasi e Clerici. Che sono bravissimi, arguti e preparati; ci accolgono come zie inglesi all'esclusivo tè degli esperti. Ma laggiù a Maceiò, tra tifo e colera, ole e afa, rovesci d'ogni tipo, ci voleva un Bisteccone. Quanto all'accusa di volgarità, beh, mosche e funari, frizzi e pariette l'hanno scavalcato da tempo. Galeazzi? Un gentleman Curzio Maltese

Luoghi citati: Falkland, Indiana, Sanremo