Ma i privati sono perplessi di F. Man.

Ma i privati sono perplessiMa i privati sono perplessi Gabetti: servono piani regolatori E Bocchi vuole ifondi immobiliari MELANO. I signori del mattone non sono convinti. La delibera del Cipe che dà un improvviso colpo di acceleratore alla privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico - assicurano - non avrà effetti sensibili sul mercato, almeno nel breve periodo. Antonio Talarico, amministratore delegato della Premafin, braccio finanziario del gruppo Ligresti, prevede riscontri minimi: «L'impatto sul mercato sarà molto blando e non si avvertirà prima di cin¬ que anni». Le ragioni? «L'elenco degli immobili valorizzabili e vendibili dovrebbe essere pronto nel giro di trenta giorni. Ma poi la società a maggioranza Imi dovrà acquistare gli immobili, in seguito ci dovranno essere le perizie dell'ufficio tecnico erariale per valutarne l'effettivo valore. Solo dopo gli edifici potranno essere venduti ai privati». Anche Giovanni Gabetti, presidente della Gabetti Holding, è dello stesso parere: «I tempi sono indefiniti e non ve¬ do chiaramente come potranno andare le cose perché la legge è carente dal punto di vista regolamentare». «E poi sono sicuro - continua - che se qualche ente riuscirà a cedere subito i suoi immobili, dopo qualche tempo tutti gli daranno addosso, dicendo che ha svenduto». Sul valore di mercato e sulla reale possibilità di utilizzo di caserme in disuso, prigioni abbandonate, fari ormai deserti e quant'altro lo Stato padrone deciderà di cedere ai privati, Gabetti è dubbioso: «Questo tipo di immobili non ha praticamente alcun valore se non è inserito nei piani regolatori. A che serve comprare una caserma se poi non ho il permesso per edificare nemmeno un metro cubo in più. Il discorso è diverso per gli immobili ad uso ufficio che potranno essere messi in vendita. Ma in questo caso conta la posizione di ogni singolo edificio, non si possono fare discorsi generali». Sullo stesso fasto batte anche Renato Bocchi, l'immobiliarista romano che vuole portare in Borsa la sua Fincasa 44 proprio per partecipare attivamente all'asta del mattone di Stato. «Il programma di dismissioni immobiliare pubbliche è perfetto - dice - purché venga fatta chiarezza sugli intenti e le modalità delle procedure. Cosa c'è da vendere, una caserma? E allora si chiarisca quale potrà esserne la destinazione finale. E occorre grande trasparenza su tutte le fasi delle cessioni. A comprare possono essere in tanti». E Bocchi apre anche un nuovo fronte: «Le privatizzazioni vanno benissimo. Sarebbe essenziale, però, accompagnare questo piano con il varo dei fondi immobiliari», [f. man.]

Persone citate: Antonio Talarico, Bocchi, Gabetti, Giovanni Gabetti, Renato Bocchi