Undicenne violentata per 5 mesi

Undicenne violentata per 5 mesi Due balordi l'attendevano ogni giorno fuori dalla scuola: zitta o sei morta Undicenne violentata per 5 mesi Salerno, dramma in un paese terremotato SALERNO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ha taciuto terrorizzata i nomi dei due bruti che per cinque mesi di fila le hanno usato violenza fin quando non è scoppiata in un pianto dirotto, sconvolto, dilatato dai singhiozzi. \ A undici è stata violata oltre cinquanta volte in 150 giorni di inferno. Così ha raccontato ai medici della divisione di ostetricia dell'ospedale di Salerno che hanno dovuto intervenire d'urgenza sul corpicino indebolito dalla grave emorragia. Implacabile il referto dei sanitari che lo hanno letto con in volto imbarazzo misto a rabbia e disgusto: l'emorragia della piccola Anna è dovuta alle lesioni procurate da rapporto sessuale violento e ripetuto. Con le mani piene di sangue strette al grembo mentre i genitori la trasportavano alfospedale chiedendole angosciati una spiegazione, la piccola Anna ha solo detto: «Sono scivolata a casa, mamma. Ho urtato contro lo spigolo di un tavolo». Una bugia da povera e innocente vittima, condannata alla verità sancita dopo qualche minuto dai medici dell'ospedale. Ad abusare di lei sono stati due ladruncoli di 26 e 28 anni, Corrado Cipolletta e Luigi Angrisani. Altri due prodotti di questo pezzo d'Italia che è Baronissi, in provincia di Salerno, nella valle del fiume Imo, sede di università ma anche di mille contraddizioni scatenate dal terremoto del 23 novembre 1980. In questo angolo di Campania, su cui spingono le province di Salerno, Avellino e Napoli la ricostruzione ha significato un pullulare di baraccopoli e villaggi containers sprovvisti spesso di acqua e luce, fogne e strade, scuole ed asili nido. Qui è facile vivere per rubare come Cipolletta e Angrisani. Qui è ancora più facile assumere per modelli le protagoni¬ ste, magari bambine, dell'unica industria culturale presente, quella del cinema a luci rosse. Anna è una bimba di 11 anni, già sviluppata per la sua età. E questa è già una colpa. Lo è di più andare da sola a scuola, alla prima media del piccolo istituto lontano da casa. Il padre di Anna, con il suo motofurgone, è troppo stanco al mattino dopo aver trascorso la notte a raccogliere cartoni per strada per accompagnare Anna a scuola e la madre ha altro da fare a casa tra faccende domestiche e qualche incarico delle famiglie vicine che le consentono di guadagnare una manciata di banconote da diecimila lire. E Anna, dai seni già sviluppati nonostante gli undici anni, a scuola va da sola. E' sufficiente per scatenare la violenza di due balordi come Cipolletta e Angrisani. I due notano la bimba lungo il tragitto tra casa, in campagna, e scuola, al centro. La seguono. Poi un giorno l'attendono all'uscita. E' Cipolletta ad avvicinarsi alla piccola e ad afferrarla per un braccio per scaraventarla quindi in auto. Anna è una ragazza fiera. Sono le bambine stupide e capricciose, quelle ricche e viziate, a piangere e strepitare. Quante volte le hanno raccomandato a casa: «Devi imparare a cavartela da sola e a non lagnarti per nulla». E Anna non si lagna. Ha paura ma è convinta che è abbastanza grande per resistere alla brutalità dei due aggressori. E poi, che cosa sarà mai: qualche schiaffo, un bacio come fanno i grandi sul muso. Non sarà così. Per cinque mesi Cipolletta e Angrisani hanno continuato ad andare a prendere a scuola Amia. Poi, in auto, per cinque mesi l'hanno portata in campagna e per cinque mesi l'hanno trattata come un animale adulto. «Se parli o dici qualcosa ti ammazziamo», le hanno più volte ripetuto. E Anna ha taciuto. Terrorizzata. Ha addirittura imparato a convivere con la violenza al punto di simulare con i genitori che non si sono mai accorti di nulla. Poi l'emorragia e il trasferimento in ospedale, le domande dei poliziotti e quelle del giudice. E' improvvisamente diventata grande Anna. Probabilmente rispetto alle compagne sarà convinta di conoscere già il mondo e la vita. «Sarebbe una tragedia ancora peggiore di quelle che ha vissuto», dice il giudice Alfredo Greco, il magistrato che si è occupato della storia di Anna. Eduardo Scotti

Persone citate: Alfredo Greco, Angrisani, Cipolletta, Corrado Cipolletta, Luigi Angrisani

Luoghi citati: Avellino, Baronissi, Campania, Italia, Napoli, Salerno