Lotteria, primo premio il ponte di Brooklyn di Franco Pantarelli

Lotteria, primo premio il ponte di Brooklyn NEW YORK Prenderà il nome del vincitore (e sarà restaurato) Lotteria, primo premio il ponte di Brooklyn NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Il ponte di Brooklyn è destinato a cambiare nome: per cinque anni porterà quello di qualche sconosciuto newyorkese che sarà stato tanto fortunato da vincere la lotteria organizzata dal sindaco David Dinkins per trovare i soldi necessari al restauro. In palio, infatti, c'è proprio questo: la possibilità di «possedere», seppure solo nominalmente, questo famoso simbolo di New York. In aggiunta è anche previsto un premio di un milione di dollari, ma c'è da giurare che quelli che si precipiteranno ad acquistare i biglietti da un dollaro l'uno non saranno interessati a questo aspetto della competizione. Il prossimo 24 maggio il ponte di Brooklyn compirà 109 anni, e li dimostra tutti. Le sue enormi strutture di acciaio (un tempo vero e proprio simbolo della potenza industriale di questo Paese) hanno bisogno di un «check up», la sua pavimentazione deve essere rifatta, negli ultimi tempi sono stati lanciati molti allarmi sulla sua stessa tenuta. Per salvarlo, è necessario un restauro completo e costoso: il responso dei calcoli fatti fare dal sindaco è stato brutale: almeno 75 milioni di dollari, cioè quasi 90 miliardi di lire. Come trovarli? Non certo nel bilancio, che per essere pa¬ reggiato ha già richiesto tagli dolorosi, né tanto meno in un aumento della tasse, che qui sono fra le più alte di tutti gli Usa. Così ecco l'idea della lotteria. Sarà lanciata per l'appunto il prossimo 24 maggio, attraverso inserzioni sui giornali, manifesti e spot televisivi (spesa complessiva: 5 milioni di dollari), e il vincitore sarà proclamato nel successivo anniversario, nel 1993. Perché il fortunato abbia maggiormente l'illusione di essere il «proprietario» del ponte, i biglietti che verranno messi in vendita saranno in tutto e per tutto simili a una fattura. E a partire da quel giorno il ponte porterà il suo nome. Al tassista bisognerà dire: «Passiamo per il John Smith Bridge»,o il «Carlos Rodriguez Bridge», o addirittura il «Tashiro Mishufi Bridge», se il numero estratto sarà quello di un giapponese. Chi esattamente abbia partorito l'idea non si sa. Ma Dinkins l'ha fatta propria con entusiasmo. «Sarà un'eccezionale forma di promozione della città e potrà aprire la strada al restauro di altri simboli dell'America». Le prime reazioni sono favorevoli. In questo popolo di scommettitori, l'idea di vincere nientemento che il ponte di Brooklyn (e en passant un milione di dollari) ha avuto molto effetto. Franco Pantarelli

Persone citate: Carlos Rodriguez, David Dinkins, Dinkins, John Smith

Luoghi citati: New York, Usa