Blitz, perquisita la Germania comunista

Blitz, perquisita la Germania comunista BERLINO Sott'accusa anche Modrow e il vertice del partito: «Non è un'inchiesta giudiziaria, è un furto» Blitz, perquisita la Germania comunista Cinquecento agenti a caccia di prove per incastrare Honecker BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Oltre cinquecento agenti, una trentina di magistrati: la più grande operazione mai organizzata nei confronti degli ex dignitari comunisti della Ddr è scattata ieri all'alba, a Berlino, ed è durata ore. Potrebbe cambiare il destino di molti nomi eccellenti, coinvolti nelle inchieste per le «vittime del Muro», le duecento persone uccise mentre tentavano la fuga dalla Germania Orientale, negli anni del regime. O far compiere una svolta alle indagini sulla «vendita dei prigionieri», i dissidenti la cui libertà era comprata (letteralmente, e a caro prezzo) dal governo federale. Fra i personaggi più in vista sotto accusa ci sono l'ex capo del partito Erich Honecker, rifugiato nell'ambasciata cilena a Mosca, l'ex presidente Willi Stoph, già in carcere, l'ex mini¬ stro della Difesa Heinz Kessler, l'ex capo della «Stasi» Erich Mielke, sotto processo per un omicidio commesso al tempo del nazismo, e molti altri: personaggi grandi e piccoli che ieri sono stati svegliati dai poliziotti armati alla ricerca di documenti, di appunti, di prove in grado di incriminarli per reati commessi negli anni del potere. Mentre, alle sei e mezzo del mattino, scattava la perquisizione della sede del «Pds», il partito neo-comunista erede della «Sed» di Honecker, gli agenti entravano in casa di 37 ex responsabili tedesco-orientali, sospettati di aver fatto pressioni sulla giustizia della Ddr: più dure erano le pene inflitte agli oppositori del regime, infatti, più caro era il prezzo che il governo di Bonn doveva pagare per la loro liberazione. Un prezzo molto alto: le vendite di prigionieri politici erano cominciate nel 1964 ed erano continuate fino alla caduta di Honecker, nell'ottobre del 1989. Nel complesso, 33 mila cittadini tedesco-orientali hanno potuto lasciare le prigioni della Ddr, e allo Stato federale il loro «acquisto» è costato tre miliardi e mezzo di marchi, 2700 miliardi di lire. Per altri ex dignitari, il sospetto è invece di complicità nell'uccisione delle persone che cercavano di scappare dalla Germania Orientale: la polizia, ieri mattina, ha perquisito gli appartamenti di ventisette persone, a Berlino e in altre località della ex Ddr. Anche quella di Egon Krenz, effimero successore di Erich Honecker subito dopo la sua caduta, e quella di Guenter Mittag, già responsabile dell'economia all'Est. Il presidente del «Pds», Gregor Gysi, ha reagito con asprezza, accusando magistratura e polizia di «furto» e di «operazione illegale, superflua e motivata da considerazioni politiche», dal momento che il partito aveva già annunciato la propria disponibilità a fornire il materiale necessario alle indagini. Ma poche ore dopo, un'altra imputazione colpiva un esponente del «Pds»: Hans Modrow, capo dell'ultimo governo comunista tedesco-orientale e oggi deputato nel partito di Gysi, è stato accusato dal tribunale di Dresda di frode elettorale. Modrow - che dirigeva la «Sed» in Sassonia e che era diventato primo ministro all'indomani della caduta del Muro, nel novembre '89 e fino alle prime elezioni libere all'Est, nel marzo '90 - è sospettato di aver organizzato i brogli alle municipali del 7 maggio 1989: in febbraio l'ex sindaco della città, Wolfgang Berghofer, come Modrow considerato un riformatore, è stato condannato a un anno per aver falsificato i risultati, [e. n.)